Città di Castello, omicidio Anna Maria Cenciarini: figlio arrestato

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Città di Castello: omicidio Anna Maria Cenciarini, figlio arrestato

Svolta nelle indagini sul delitto di Anna Maria Cenciarini, avvenuto giorni fa a Città di Castello. Ieri è stato arrestato il figlio, Federico Bigotti, su ordine del gip

 

Dopo aver constatato, mediante l’autopsia, che la Cenciarini non si era suicidata, gli inquirenti si sono messi alla ricerca del killer e, a quanto pare, l’hanno trovato. Federico Bigotti, 21 anni, è stato portato ieri sera nel carcere di Capanne e, in occasione del primo interrogatorio, ha voluto avvalersi della facoltà di non rispondere.

Il figlio della Cenciarini è un vero ‘maniaco’ dei social network. Persino dopo la morte della madre, Federico pubblicò alcuni messaggi sul suo profilo Facebook, come “Le carezze sui graffi si sentono di più”. Su Instagram, invece, il ragazzo postò una sua foto corredata dalla seguente didascalia: “Riposa in pace mamma”.

I carabinieri, ieri sera, prelevato Federico dalla casa del fratello e l’hanno portato in galera con l’accusa di maltrattamenti e omicidio. La Cenciarini venne trovata esanime, lo scorso 28 dicembre, nella sua abitazione a Città di Castello: qualcuno le aveva sferrato un decina di coltellate al collo e all’addome. Ebbene, quel qualcuno sembra essere proprio Federico, il figlio. In quel momento, in casa c’era solo lui, che riferì ai carabinieri di aver visto la madre che si uccideva e di non aver potuto fare nulla per salvarla.

Gli inquirenti hanno atteso l’esito dell’autopsia e, dopo aver scoperto, che la donna non si è suicidata, si sono messi a cercare il killer. I sospetti sono ricaduti subito sul 21enne perché era l’unico presente in casa. Nessun segno di effrazione su porte e finestre. Federico disse ai carabinieri di aver sentito la madre mentre si colpiva con un coltello:

“Ho provato a fermarla ma non ce l’ho fatta. Mi sono messo paura e sono tornato in camera mia. Poi ho chiamato mia padre”.

I familiari della Cenciarini, però, hanno rivelato che la loro congiunta era serena e non aveva alcuna ragione per suicidarsi.