Furbetti del cartellino a Reggio Calabria

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Furbetti del cartellino a Reggio Calabria: 4 arresti

Furbetti del cartellino in azione a Reggio Calabria, una delle città italiane dove gli assenteisti furoreggiano. In verità, le forze dell’ordine hanno beccato i furbetti del badge in diversi Comuni del Reggino.

Pensavano di farla franca, continuando a percepire denaro senza lavorare ma per molti furbetti di Taurianova, Oppido Mamertina, Palmi, Varapodio e Terranova Sappo Minulio, tutti comuni in provincia di Reggio Calabria, sono scattate le manette. I dipendenti arrestati sono 4 mentre quelli sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria sono una ventina. Tutti i furbetti dovranno rispondere dei reati di truffa aggravata e continuata ai danni di un ente pubblico, e concorso in false attestazioni, con modalità fraudolenta, della presenza in servizio. Le condotte degli impiegati di Reggio Calabria erano analoghe a quelle di molti furbetti che, negli ultimi mesi, sono stati beccati in diverse regioni italiane (ricordate il vigile di Sanremo che timbrava il cartellino in mutande?). I 4 impiegati truffaldini arrestati prestavano servizio a Oppido Mamertina.

Tutti gli impiegati reggini avevano assunto comportamenti tali da ledere sia l’ente di appartenenza che lo Stato, e quindi i cittadini. I furbetti del cartellino calabresi attestavano fittiziamente la loro presenza in ufficio e in seguito non prestavano servizio, violando quindi tutti gli obblighi relativi alla loro qualità di dipendenti comunali. Insomma, gli impiegati truffaldini non si recavano in ufficio ma riuscivano con vari artifici ad attestare la loro prestazione lavorativa. Ennesima storia desolante di furbetti che credono di riuscire ad imbrogliare a vita.

La lotta all’assenteismo negli uffici pubblici è uno dei punti onnipresenti nei programmi politici di quasi tutti gli schieramenti (destra, sinistra e centro). Tanti proclami ma, alla fine resta tutto com’è sempre stato: tanti impiegati continuano a timbrare i cartellini e, successivamente, escono per farsi i fatti propri. Negli ultimi mesi, ha fatto parlare molto di sé la vicenda del vigile di Sanremo che timbrava il badge in mutande. La vicenda ha portato le forze dell’ordine a compiere accertamenti capillari per scoprire altri furbetti del cartellino sia a Sanremo che in Liguria. Alla fine, sono stati beccati molti dipendenti imbroglioni. Questa disgustosa vicenda ha portato il Governo ad adottare subito un provvedimento anti-fannulloni: il decreto Madia. La misura prevede la sospensione dei furbetti nell’arco di 48 ore e il licenziamento in 30 giorni.

Il decreto Madia contro i furbetti del cartellino colpisce anche i dirigenti flemmatici, ovvero coloro che non adottano subito misure disciplinari nei confronti degli impiegati truffaldini. L’assenteismo è una piaga atavica in Italia, che fa male, molto male. Il problema è che l’Italia è il Paese dei furbetti per eccellenza: si cerca di fare poco ed ottenere molto. A nostro avviso, è proprio tale mentalità una delle cause dell’instabilità sociale-politica-economica del Belpaese. Terminiano con una domanda: riuscirà il decreto Madia a lenire la piaga dei furbetti del cartellino?