L’ansia che consuma i denti: come curare il bruxismo

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Molte persone sono affette dall’ansia che consuma e che spacca i denti, e che causa pure danni allo smalto, contratture ai muscoli delle spalle e del collo, e fino ad arrivare alle apnee notturne ed alle cefalee. Tutto ciò, come peraltro viene riportato nel dettaglio sul sito bitebruxismo.com, è causato dal fatto che si tende a stringere i denti, ed a digrignarli durante il sonno, quando si è sottoposti in genere a situazioni di stress che sono troppo prolungate. Eppure il cosiddetto bruxismo si può curare pure attraverso un cambio radicale degli stili di vita, ad esempio iniziando a dire no non solo al fumo, ma anche all’alcol ed al caffè.

Si stima che solo in Italia ad avere iperattività dei muscoli masticatori siano fino a 15 milioni di persone includendo anche tanti bambini, ragion per cui sulla questione, e sui casi più gravi che portano al bruxismo, la ricerca medica in tutto il mondo è molto attiva. Non c’è infatti, dal punto di vista dell’eziologia, una causa certa ed oggettiva che sia legata al digrignamento dei denti, ma recentemente sembra farsi strada l’ipotesi che la patologia sia associabile al sistema nervoso centrale piuttosto che a problemi che sono direttamente collegati e correlati all’apparato masticatorio.

Secondo gli esperti, infatti, le cause del bruxismo sono da trovare in prevalenza nei fattori emotivi e comportamentali che spaziano dallo stress all’ansia e passando per la tensione nervosa, e fino ad arrivare in certi casi pure al senso di competizione nello sport specie per chi lo pratica a livello agonistico. Nei giovani, inoltre, il digrignamento dei denti può essere spesso correlato all’uso ed all’abuso di droghe sintetiche come l’ecstasy. Non è infatti raro riscontrare casi di persone che soffrono di bruxismo, e che sono tossicodipendenti, in quanto il consumo e l’abuso di droghe pesanti portano ad una eccitazione dei muscoli mascellari fino ad arrivare a digrignare i denti in modo scorretto.

Quello del bruxismo, quindi, è un problema che potenzialmente può andare ad interessare tutte le fasce della popolazione fermo restando che, per la cura, non esiste una terapia farmacologica. Di conseguenza si deve necessariamente fare una scelta preventiva utilizzando il bite che non è altro un accessorio che, molto simile al paradenti, permette di proteggere le arcate dentarie dall’erosione che è causata proprio dal bruxismo.

Nel caso in cui l’erosione dentale, a causa del bruxismo, abbia fatto il suo corso, si raccomanda di evitare le soluzioni fai da te e di rivolgersi ad un dentista che, caso per caso, andrà a valutare il da farsi. E questo perché in certi casi, oltre all’uso del bite, contro il bruxismo per evitare di danneggiare i denti basterà solo migliorare la tecnica dello spazzolamento e correggere la dieta, mentre in altri casi, più gravi, si renderà necessario l’uso e l’applicazione di protesi dentarie. Il bite notturno, infatti, può dare benefici ma solo nel tempo, mentre gli interventi sullo smalto dei denti, quando questo è quasi del tutto consumato, devono essere tempestivi.