Lanusei, anziano strangola moglie e si suicida: coniugi erano malati

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Lanusei, uccide moglie e si suicida: coppia era malata

Dramma della disperazione a Lanusei, in Sardegna. Un uomo ha ucciso la moglie e poi si è suicidato. L’omicidio-suicidio è avvenuto in un appartamento in via Monti

 

I poliziotti e gli operatori sanitari sono subito accorsi sul luogo della tragedia ma non hanno fatto altro che accertare la morte dei coniugi, Vincenzo Usai e Luigia Carrogiu, rispettivamente di 72 e 77 anni.

Secondo i primi accertamenti, l’anziano avrebbe prima soffocato la moglie e, successivamente, si è impiccato nella sua abitazione. Ad allertare le forze dell’ordine sono stati alcuni familiari dei coniugi, che si erano recati a trovarli. Sul posto sono arrivati anche gli uomini della Scientifica, che hanno iniziato a compiere le prime indagini per fare chiarezza sulla vicenda.

Sembra che marito e moglie fossero malati. L’anziana era finita, tempo fa, nel tunnel della depressione.

Per molti coniugi non è facile vivere serenamente la vecchiaia, anzi spesso la vita di coppia diventa un inferno a causa delle patologie. Lo sconforto prende il sopravvento e fa compiere gesti inconsulti, talvolta con risvolti fatali.

L’episodio avvenuto nelle ultime ore a Lanusei ricorda un po’ quello avvenuto meno di un anno fa in provincia di Udine, dove l’83enne Pietro Rabassi  sparò alla moglie 78enne, Vittoria Bertogoli, col suo fucile da caccia e poi si suicidò con la stessa arma. Un omicidio-suicidio in piena regola, sempre dettato dalla depressione dovuta alla malattia dei coniugi.

Una cosa è certa, negli ultimi anni è aumentato il numero di tragedie familiari legate a problematiche di tipo psichiatrico, depressione, situazioni familiari particolari o a ragioni a prima vista misteriose. La depressione, insomma, è uno dei mali del secolo perché non danneggia solo il malato ma anche le persone che gli stanno attorno. La depressione favorisce gesti estremi e deleteri come quelli commessi a Lanusei e in provincia di Udine. Del resto, l’Oms ha dichiarato recentemente che la depressione sarà nel 2020 la seconda causa di invalidità dopo le patologie cardiovascolari.