Lecce, Fabio Perrone ritrovato: fuggì da ospedale durante esame medico

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Fabio Perrone, criminale evaso lo scorso novembre dal Vito Fazzi di Lecce è stato ritrovato a Trepuzzi

E’ finita la latitanza di Fabio Perrone, l’ergastolano che lo scorso 6 novembre 2015 si era dato alla fuga. L’uomo era stato portato all’ospedale ‘Vito Fazzi’ di Lecce per un esame clinico ma riuscì a scappare. Durante la fuga, l’uomo sparò con la sua pistola, ferendo 3 persone, e rubò l’auto di una donna che si trovava nel parcheggio antistante al nosocomio

 

Secondo le ultime informazioni, Fabio Perrone è stato arrestato a Trepuzzi, nella casa di alcuni familiari. Il 42enne è stato condannato all’ergastolo per aver ucciso un uomo e ferito il figlio di 16 anni. Perrone è un membro della ‘Sacra Corona Unita’ che non teme nessuno: è freddo e impassibile. L’uomo, lo scorso novembre, con grande disinvoltura si è impossessato della pistola di un agente penitenziario che lo sorvegliava al ‘Vito Fazzi’ e si è dato alla fuga dopo aver sparato a 3 persone.

Il 28 marzo 2014 Perrone freddò, dinanzi un bar, il 45enne Fatmir Makovich poiché gli fece uno sgarro. Il 42enne ferì gravemente anche il figlio 16enne del rom.

Prima di essere condannato all’ergastolo, Perrone aveva appena finito di scontare una pena di 18 anni di reclusione per reati correlati alle attività illecite della ‘Sacra Corona Unita’.

Gli inquirenti sostengono che il 42enne uccise Makovich durante un litigio in un bar. L’ex evaso sparò contro il rom 15 colpi di pistola. Lo straniero morì sul colpo mentre il figlio riportò gravi lesioni ma rimase in vita. Padre e figlio cercarono, all’inizio, di rifugiarsi nel bagno del bar ma la furia di Perrone li travolse. Il criminale sparò anche contro la porta d’alluminio del bagno.

Fabio Perrone sembrava svanito nel nulla, dopo l’evasione dello scorso novembre, ma la capillare attività di ricerca delle forze dell’ordine ha permesso di ritrovarlo. Il 42enne, soprannominato il ‘Triglietta’ negli ambienti criminali, sfruttò un esame medico (una colonscopia, ndr) al ‘Vito Fazzi’ per evadere. Non appena un poliziotto gli tolse le manette, prese la pistola dalla fondina dell’agente ed iniziò a fare fuoco. Poi la fuga.