Napoli, Far West a Ponticelli: Vigile Ucciso Era Nonno Rolando Mandragora

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Napoli, Vigile Ucciso era Nonno Mandragora

Un agente della Polizia municipale è stato ucciso a Napoli, davanti a una cremeria. Mariolino Barometro, 59 anni, è stato raggiunto da una scarica di colpi all’improvviso. I killer sono fuggiti immediatamente

 

La vittima dell’ennesimo agguato a Ponticelli, quartiere difficile della periferia napoletana, era il nonno del calciatore Rolando Mandragora, ex Genova ed attualmente giocatore della Juventus in prestito al Pescara. Il 59enne, per gli investigatori, era l’obiettivo dei killer. Non è stato colpito per sbaglio. Non si conoscono, però, le ragioni per cui Barometro sia stato ucciso. Gli inquirenti, avvalendosi delle testimonianze dei parenti, stanno cercando conoscere la vita della vittima. Il poliziotto era in ferie e, quando è stato ucciso, era privo di documenti. Sul posto, dopo l’agguato, sono arrivati gli operatori del 118 che, subito, l’hanno trasportato all’ospedale ‘Villa Betania’. Ogni tentativo di rianimazione è risultato vano.

Il vigile urbano Mariolino Barometro era molto conosciuto a Ponticelli: lavorava presso l’ufficio del giudice di Pace di Napoli, ubicato in via Foria. Il 59enne è stato raggiunto da numerosi colpi di pistola all’addome e al torace, sparati da una distanza ravvicinata. Il medico ha subito appreso che la vittima dell’agguato era Barometro ed ha fatto il possibile per salvarlo. L’agente si stava riposando, e per questo non indossava la divisa. Ciro Esposito, comandante della Polizia municipale di Napoli, ha detto:

“Oggi non ha lavorato, era in ferie“.

Per gli investigatori, alla base del delitto c’è una vicenda personale. L’agente lascia moglie e figli, che ora non riescono a darsi pace. Si indaga a Napoli sulla misteriosa morte di Barometro, freddato a bruciapelo da diversi killer. Era proprio il vigile il bersaglio dei sicari. Non ci sono dubbi. Si è trattato, dunque, di un’esecuzione ordita nei minimi dettagli. Chi ha colpito Mariolino conosceva bene la sua vita e i suoi spostamenti. Episodi come questo non fanno che dimostrare quanto sia difficile vivere a Ponticelli, dove la malavita trionfa spesso. Sembra che lo Stato non arrivi mai a Ponticelli: non c’è lavoro e il tasso di disoccupazione giovanile è altissimo. Per vivere i ragazzi si affidano alla criminalità che, purtroppo, è percepita come l’unica certezza per condurre una vita dignitosa.