Nicola Lagioia vince Premio Strega 2015: premio dedicato alla moglie Chiara

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Il Premio Strega 2015 è stato assegnato a Nicola Lagioia che ha battuto tutti gli altri concorrenti con il libro “La ferocia” (Einaudi), incassando ben 145 voto. Lagioia ha dedicato il prestigioso riconoscimento alla moglie Chiara, che ha voluto con lui sul palco. Momenti di tenerezza, dunque, al Ninfeo di Villa Giulia in occasione della finale.

“Dedico a Chiara, mia moglie, la vittoria e questo libro. Senza di lei ‘La ferocia’ non sarebbe stato possibile”, ha asserito Lagioia mentre teneva in mano la bottiglia del liquore Strega, che ha sorseggiato e che ha fatto sorseggiare anche a Chiara. Seconda posizione per Mauro Covacich con “La sposa” (Bompiani); terzo posto, invece, per Elena Ferrante, con “Storia della bambina perduta”. Quest’ultima era data per vincitrice da molti esperti e intellettuali, tra cui Francesco Piccolo, vincitore della scorsa edizione del Premio Strega e presidente della giuria. Piccolo aveva espresso il suo favore per la scrittrice fantasma con un tweet.

“Lo Strega dovrebbe migliorare sulla limpidezza del voto, ma in fondo lo amo con i suoi pregi e difetti. Anche quest’ultima serata è un baraccone che un pò ci rappresenta”, ha affermato Piccolo, al termine di una serata stranamente più tranquilla e ordinata. Rispetto alle scorse edizioni, al Ninfeo di Villa Giulia c’erano meno ospiti e mancavano tutti quegli outfit bizzarri tipici delle donne appartenenti all’aristocrazia romana. L’annuncio del vincitore del Premio Strega 2015 è stato trasmesso in diretta su Rai Tre. E’ stata Concita De Gregorio a rivelare il trionfo di Lagioia.

Covacich aveva asserito, riferendosi al suo romanzo “La sposa”: “Mi lusinga il fatto che Elisabetta Sgarbi abbia voluto investire nel mio libro di racconti, un genere sul quale non si investe”.

Nicola Lagioia, in occasione della presentazione del suo libro, che narra la storia di una famiglia del Sud che vive costantemente a braccetto con la delinquenza, ha dichiarato di aver descritto un “Sud verticale”, dove “la Puglia rappresenta l’Italia”. “‘La Ferocia’ per me è un ritorno allo stato di natura, la legge della giungla da cui credevamo esserci affrancati, ma che riemerge in questo periodo di crisi”, ha aggiunto Lagioia.

Nicola, dopo il trionfo, è frastornato e felice. Vincere un Premio Strega è il massimo per ogni scrittore italiano. Lagioia è anche contento di avere avuto la meglio anche sulla ‘temibile’ Elena Ferrante, di cui ha, tra l’altro, apprezzato il romanzo.

Durante la premiazione, Nicola Lagioia ha dedicato il riconoscimento alla crisi greca. Perché? “Io sono di Bari, sono mediterraneo, vivo in un paese del sud dell’Europa e sentire la Merkel dire ‘Senza euro non c’è l’Unione europea’ è una bestemmia. Semmai è vero il contrario. Quello che sta succedendo in Grecia è una tragedia e io ne soffro particolarmente. Essendo pugliese, da giovani andavamo in vacanza lì e ho conosciuto molti giovani greci che venivano a studiare da noi. Per me andare in Grecia è davvero come andare a Trani o Polignano. È un posto che ci appartiene da sempre, da prima di essere nati. Mi ci sono persino sposato, un paio di anni fa”.

Lagioia, sempre parlando della crisi greca, ha aggiunto: “La solidarietà fa parte della politica, non dobbiamo mai dimenticarlo. Qualche tempo fa ho letto un bellissimo articolo di Ceronetti che confrontava il debito greco con il debito che tutti noi abbiamo verso la Grecia. Non sono solo minchiate poetiche: i paesi si costruiscono anche su questo. Gli Stati Uniti, con tutte le loro contraddizioni, riescono comunque a trasformare la loro cultura in economia e profitto. Noi, invece, abbiamo trasformato la Fortezza Europa in un regno del rigore. I tedeschi, così come gli italiani, dovevano farsi perdonare altre cose orribili come la Shoah, altro che il debito”.