Omicidio Sciannimanico: Killer Confessano. Decaro: “Nuova Fiducia nella Giustizia”

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Giuseppe Sciannimanico: Arrestati Killer

Gli autori dell’omicidio di Giuseppe Sciannimanico, giovane agente immobiliare barese ucciso lo scorso 26 ottobre nel quartiere Japigia, hanno un nome e cognome: si tratta di un collega della vittima e un suo amico

 

Gli investigatori li hanno interrogati a lungo e, alla fine hanno ceduto, confessando il delitto dell’agente immobiliare. Giuseppe è stato freddato da un suo collega, che si è fatto aiutare da un amico. I due sono stati interrogati a lungo, la scorsa notte, presso la Questura e, a un certo punto, spossati, hanno affermato di aver trucidato il 28enne.

L’accusa che grava, ora, sui rei confessi è pesantissima: omicidio volontario premeditato. Ovviamente, i due ragazzi sono stati arrestati: tra qualche ora dovrebbe arrivare la convalida del gip. Gli investigatori, dopo il delitto, hanno subito ipotizzato che per sciogliere il nodo si doveva indagare nell’ambito professionale della vittima, interrogando colleghi ed effettuando perquisizioni nel luogo dove lavorava. Avevano ragione. I killer del ragazzo avevano a che fare con la sua professione.

Successivamente all’omicidio di Sciannimanico, le forze dell’ordine fecero alcune domande al collega della vittima, iniziando a visionare i video registrati dalle telecamere di videosorveglianza collocate nei pressi di locali, bar e ristoranti vicini al luogo dell’uccisione. Il collega di Giuseppe è stato convocato in Questura molte volte per essere sottoposto ad interrogatori. Alla fine è venuta fuori la verità. Proprio lui è il mandante dell’omicidio di Sciannimanico. In manette sono finiti, dunque, Roberto Perilli (47 anni) e Luigi Di Gioia (51 anni).

Giuseppe Sciannimanico è stato freddato con due colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata: uno lo ha colpito alla testa; l’altro al torace. Sembra che l’assassino abbia teso una trappola al povero 28enne, chiamando l’agenzia immobiliare dove lavorava quest’ultimo per fissare un appuntamento.

Sciannimanico si è recato all’appuntamento all’ora stabilita. Anche i suoi assassini. Questi ultimi, a quanto pare, avrebbero sfruttato una scheda intestata a un professionista barese (all’oscuro di tutto) per contattare l’agenzia immobiliare dove lavorava Giuseppe. I due killer, evidentemente, non volevano farsi scoprire. Alla fine, però, sono stati scoperti ed ora dovranno pagare a caro prezzo il crimine commesso.

Si è arrivati a una svolta dopo alcuni esami tecnici condotti nelle ultime ore dagli uomini della Squadra Mobile e diverse perquisizioni domiciliari e nella vettura di uno dei due indagati. Non si conosce, attualmente, il movente del delitto ma non si esclude che possa trattarsi di un affare perso o un oltraggio subito. Pare che al collega di Sciannimanico fosse stato revocato il mandato per la filiale Tecnocasa. Tale filiale, poi, venne affidata proprio a Giuseppe. Perilli e Di Gioia hanno già precedenti penali per contrabbando.

Perilli era stato convocato più volte in Questura per via di indizi emersi dai filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza. Non prove, ma elementi che hanno fatto insospettire gli inquirenti. Un testimone, poi, ha raccontato che nel momento dell’omicidio ha visto una BMW nera sfrecciare in zona. Il killer ha una BMW nera.

Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, si è voluto congratulare con la magistratura e le forze dell’ordine: “Ringrazio a nome della città le forze dell’ordine e la magistratura che hanno dato una risposta immediata all’omicidio. La sera in cui è stato ucciso Sciannimanico ho detto che mi sarebbe piaciuto essere un supereroe per sconfiggere i cattivi, ma di fronte all’atrocità di questi delitti il rischio molto alto è invece quello di arrendersi al senso d’impotenza… Oggi però questa città ha vinto un’altra battaglia e l’ha vinta grazie agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine e della magistratura che in questi mesi hanno costruito a Bari una squadra, che con grande professionalità e passione, lavora su tutta la città. Neanche loro sono dei supereroi, ma devo dire che somigliano davvero parecchio ai supereroi. Grazie a loro, oggi Bari si sveglia con una nuova fiducia nella giustizia e nella legalità e con la voglia di essere una comunità”.