Orlando, killer del Pulse è soldato del Califfato

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Orlando, Pulse come Bataclan: 50 morti

Orlando come Parigi, il Pulse come il Bataclan. Quando in Italia erano le 8 di mattina, in un locale gay della Florida un uomo ha scatenato l’inferno: è entrato armato ed ha iniziato a sparare alle tante persone che si stavano divertendo. C’erano drag queen, danze  e tanta musica; poi la paura, la morte e tanti feriti. Ancora una volta, nel mondo, un momento di gioia e serenità è stato convertito in dolore. Sui social, molti testimoni hanno descritto quei drammatici momenti. Ricardo, uno degli avventori del noto locale di Orlando, ha scritto:

“Ero lì, l’attentatore ha aperto il fuoco intorno alle due. La gente che era sulla pista da ballo e nel bar si è sdraiata sul pavimento e alcuni di noi che erano vicini al bar e all’uscita sono usciti all’esterno e abbiamo cominciato a correre”.

Quell’uomo entrato nel locale gay di Orlando ha gettato nello sconforto tantissime persone: molti parenti dei clienti del Pulse avevano postato sui social messaggi di disperazione quando quell’omicida si trovava ancora nel locale. Il killer ha ucciso 50 persone. I feriti, invece, sono 53. Secondo le ultime informazioni, il killer si chiama Omar Mateen. Questo ha preso in ostaggio molte persone terrorizzate prima di sparare con un fucile d’assalto e una pistola. L’evento ha scosso tutto il mondo. Il candidato democratico alla Casa Bianca, Hillary Clinton, ha dichiarato che la comunità LGBT ha milioni di alleati, tra cui lei stessa. La moglie di Bill Clinton ha anche aggiunto che eventi del genere devono far riflettere. Gli Usa devono rafforzare il livello di sicurezza in ogni posto. Deluso e arrabbiato anche il candidato repubblicano Donald Trump, che ha rimarcato su Twitter la necessità di arginare fermamente gli estremisti islamici. Il magnate ha anche ringraziato tutti coloro che, precedentemente, si erano congratulati con lui:

“Non voglio complimenti, voglio durezza e vigilanza. Dobbiamo essere intelligenti!”.

La cronista Louisa Loveluck, da Istanbul, ha reso noto che l’attentato al Pulse di Orlando è stato rivendicato dall’Isis. Omar Mateen è un soldato del Califfato, quindi un soggetto estremamente pericoloso. L’attacco è stato condannato duramente anche dal leader israeliano Benjamin Netanyahu, che ha espresso la sua vicinanza e quella di Israele agli Usa:

“A nome del popolo e del Governo di Israele estendo le nostre più sentite condoglianze al popolo americano per il terribile attacco di ieri sera alla comunità LGBT i Orlando. Israele sta spalla a spalla con gli Stati Uniti in questo momento di dolore”.

Sconcertato e triste per il tremendo episodio avvenuto al Pulse di Orlando il presidente Usa Barack Obama, che ha sottolineato come sia necessario un intervento sulla legge che regola il possesso delle armi. Mateen, infatti, è entrato, come se nulla fosse, nel locale con due armi, un fucile d’assalto e una pistola:

“Questo dimostra quanto sia facile per una persona mettere le mani su un’arma e fare fuoco contro la gente in una scuola, in un ristorante, in un cinema o in una discoteca”.

L’inquilino della Casa Bianca ha esortato gli americani a non avere paura ma di reagire all’odio e alla vendetta con l’amore”.