Povertà in Egitto inarrestabile: turismo precipita

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Povertà in Egitto disarmante: turismo cala

La povertà in Egitto aumenta ma, paradossalmente, ci sono più persone con un cellulare. Il dato emerge da un’indagine condotta da Capmas, ovvero l’Istituto centrale di statistica locale.

Turismo in calo fattore povertà in Egitto

Quasi il 30% della popolazione egiziana vive sotto la soglia della povertà. Nel biennio 1999/2000, invece, erano poveri solo il 16,7% degli egiziani. La povertà in Egitto dilaga, come in altre nazioni del mondo, del resto. Una delle ragioni del fenomeno è rappresentata senza dubbio dal forte calo dei turisti. Il presidente di Capmas, Abo Bakr El-Guindy, ha precisato che i dati della recente indagine non considerano l’inflazione. Se aumenta, in una nazione, la spesa per gli alimenti significa che il reddito pro capite aumenta. Il dato sui cellulari, però, lascia di stucco: l’88,1% degli egiziani ne ha uno; il 22,1% dei nuclei famigliari, invece, ha uno smartphone. Pochi egiziani (32,2%) hanno un pc a casa e solo il 18,8% accede al web.

Pil Egitto inferiore a quello della Lombardia

Quasi la metà degli egiziani vive con meno di 2 dollari al giorno. Il problema della nazione è anche l’analfabetismo: il 30% non sa leggere né scrivere. Sarà pure la ‘Madre del mondo’, ma oggi l’Egitto è un gigante problematico, una nazione povera e analfabeta, piegata dall’islam. Il presidente al Sisi ha avviato perciò un percorso di laicizzazione delle istituzioni. Pensate che il pil dell’Egitto è addirittura inferiore a quello della Lombardia.

Insomma, ci sono vari fattori che minano la stabilità economica e sociale di una nazione con una grande storia, ma oggi molto debole. Troppi analfabeti e troppo islam nelle istituzioni. C’è bisogno di una ventata di novità in Egitto. La criminalità, poi, non fa certamente bene al Paese. La povertà in Egitto preoccupa non poco: nella nazione ci sono oltre 20 milioni di disoccupati. L’unica ancora di salvezza per l’Egitto, il turismo, ha iniziato a vacillare. Una situazione non certo felice per la terra dei Faraoni.