Quando conviene richiedere la cessione del quinto dello stipendio?

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Possiamo tranquillamente dire che è una forma di finanziamento per ‘pochi eletti’. Ma, proprio per questo, è estremamente vantaggiosa per chi ne può usufruire. È la cessione del quinto che, conviene a tutte e due le parti in causa: chi richiede il prestito e chi ne usufruisce. E i motivi li scoprirai leggendo questo articolo che parla di quando conviene richiedere la cessione del quinto.

Se hai un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso la PA

È la conditio sine qua non ma è anche uno dei motivi per cui conviene richiedere la cessione del quinto dello stipendio. Infatti, se sei un dipendente a tempo indeterminato presso la Pubblica Amministrazione, sarà la stessa banca a offrirti questa eventualità. E a te conviene.

Il motivo? Perché da un lato la banca è sicura di ricevere quei soldi, visto che la rata la salderai direttamente ‘alla radice’, nel senso che, quando firmerai la busta paga, ti verrà già decurtato il 20% dello stipendio (certo, non è propriamente il 20%, perché ci sono dei calcoli da fare ma se ne potrebbe parlare in un’altra sede). Quindi, sicuramente, che ti piaccia o no, non ne potrai fare a meno di pagare la rata.

Ti conviene perché, dal tuo lato, gli interessi sono nettamente inferiori rispetto ad altre tipologie di prestito. Parlando in maniera chiara, chi ha il ‘posto fisso’ è una persona particolarmente ambita dalle finanziarie. Proprio perché hanno la sicurezza di un’entrata mensile che nessuno potrà togliergli (a meno che non fallisca lo Stato. Una eventualità, come puoi immaginare, molto remota).

Quindi, piuttosto che chiedere un classico prestito, potrai optare per questa soluzione. Certo, dopo qualche anno potresti pensare di rinnovare la cessione del quinto così da avere più liquidità a disposizione. Il risultato? Avrai sempre i soldi in tasca.

Se sei un pensionato giovane

Uno dei degli effetti di Quota 100 è stato quello di abbassare l’età pensionabile. E, di riflesso, sono aumentate le persone che hanno provato ad accedere alla cessione del quinto. Questo perché, ovviamente, la pensione (così come il contratto di lavoro a tempo indeterminato) è sintomo di certezza: nessuno potrà togliertela, vita natural durante.

E, quindi, se sei un pensionato dovresti approfittarne. Al posto di optare, giusto per dirne una, di un prestito finalizzato se devi acquistare qualcosa, puoi scegliere la cessione del quinto.

Anche perché, così come per i lavoratori, anche nel tuo caso i costi sono molto bassi. Occhio, però, alla dicitura ‘pensionato giovane’: significa che se sei troppo avanti con l’età rischi di vederti rifiutata la tua richiesta. Di solito, infatti, il limite per poter accedere a questa formula di finanziamento è 75 anni. Per alcuni enti creditizi, infatti, 75 è l’età massima per richiedere un prestito. Per altri, invece, è l’età massima per estinguere la cessione del quinto: significa che se hai 70 anni, non puoi far dilungare la cessione del quinto per più di 5 anni.

Se non vuoi avere pensieri

Con la cessione del quinto zero pensieri e libertà di spesa massima. Lo abbiamo accennato qualche rigo più su ma ora ne parleremo in maniera più approfondita. Praticamente, visto che la rata ti viene estinta nel momento in cui tu firmi la busta paga, sei ‘libero’ di spendere i soldi che rimangono. Senza preoccuparti, magari, di mettere qualcosa da parte per far fronte, poi, al pagamento del saldo.

Un motivo molto spesso sottovalutato ma che, in realtà, ti esula da ulteriori preoccupazioni. Pensa soltanto che, oberato di lavoro, tu abbia fatto una spesa improvvisa dimenticando che avevi da saldare quel debito.

Come fai? Staresti in difficoltà. Invece, in questo caso, non devi minimamente preoccuparti perché la tua rata l’hai regolarmente pagata.

Queste sono soltanto 3 delle situazioni in cui conviene chiedere la cessione del quinto. Con il mercato del lavoro sempre più flessibile, però, c’è da dire che lentamente e inesorabilmente sta perdendo ‘di notorietà’. Il problema è che, oggi, ormai soltanto i dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminato hanno il posto fisso.

Il resto può essere licenziato o messo in cassa integrazione da un momento all’altro. Del resto, è ciò che è successo durante la pandemia legata al Coronavirus, no?