Ridare la vista ai ciechi non impossibile con software SoundSight Training

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Ridare la vista ai ciechi con SoundSight Training

Ridare la vista ai ciechi non sarà più impossibile grazie a un software, Soundsight Training, ideato da una start-up italiana assieme al Cern di Ginevra e all’Università di Modena e Reggio Emilia

 

Lo scopo del software SounSight Training è ridare la vista ai ciechi grazie al suono. In soldoni, il non vedente viene aiutato a sviluppare una forte percezione di sé nei luoghi in cui si trova mediante il suono. Insomma, il portentoso software si basa sulla ecolocalizzazione.

Irene Lanza, Ceo di SounSight System, ha dichiarato:

“Il software allena l’udito a percepire e identificare gli oggetti fino addirittura a riuscire a tirare in porta o mettere a segno un tiro libero a basket”.

L’avveniristico programma permette ai non vedenti di apprendere il ‘comportamento’ del suono in diversi ambienti, in modo da addestrarli a riconoscere dove si trovano e cosa hanno vicino.

Per realizzare e commercializzare sul larga scala SoundSight Training, però, c’è bisogno di molto denaro; ecco perché è stata lanciata una campagna di crowdfunding su Kickstarter per reperire la somma necessaria per creare il prototipo.

La Lanza, arguta studentessa di ingegneria, è certa che il software SoundSight Training permetterà veramente di ridare la vista ai ciechi mediante le potenzialità del suono. La numero uno della start-up assicura che, se tutto andrà per il verso giusto, il software sarà open source entro il 2017.

La cecità, in futuro, non sarà più un problema perché numerose start-up stanno studiando sistemi straordinari per risolvere la problematica. Interessante anche il progetto della Horus Technology, start-up genovese fondata da tre ragazzi, che si fonda su una telecamera che immortala l’ambiente circostante al non vedente e gli invia il suono delle parole. Anche questo, in realtà, è un sistema fondato sulle virtù del suono.

“Con il nostro prototipo i non vedenti riescono a leggere l’alfabeto che leggiamo tutti noi”, hanno asserito i giovani e geniali  studenti liguri.

Speriamo solo che il frutto dell’ingegno delle start-up italiane e straniere per ridare la vita ai ciechi diventino software gratis.