Yelp critica Google: altera risultati ricerca esistenti sul sito

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Da un accurato studio portato avanti dal dottor Tim Wu, appartenente alla Columbia University, e da Michael Luca, operante presso la Harvard Business School, è emerso che Google altera i risultati di ricerca esistenti sul suo sito e non cataloga necessariamente le fonti in base a parametri come qualità del sito, autorevolezza delle fonti, e ‘quantum’ di visitatori.

L’indagine è stata portata avanti su 2690 volontari, tutti obbligati ad equiparare i risultati proposti da un particolare studio organico condotto su Google, con un di tipo equivalente portato avanti attraverso il ricorso al motore di ricerca Yelp, che vuole competere col colosso di Mountain View.

Yelp, a quanto pare, metterebbe in risalto maggiormente tutti quei risultati di ricerca più avvincenti, poiché non alterati, e inciterebbe le persone a fare clic spesso sui risultati suggeriti. Insomma, Google non farebbe vedere agli utenti i risultati migliori, garantendo un servizio al di sotto delle sue possibilità.

Google ha respinto ogni addebito, sottolineando di offrire agli utenti solo i risultati migliori per le ricerche. Una cosa è certa: Google è il principale motore di ricerca al mondo, ed è per questo spesso bersaglio di critiche e attacchi vari. Recentemente, il motore di ricerca è stato anche bersagliato da Getty Images, secondo cui Big G avrebbe creato una specie di monopolio anche nell’ambito delle ricerche per immagini.

Big ha più volte negato di aver preferito i propri risultati rispetto agli altri servizi. Come andrà a finire non si sa. Fatto sta che Yelp e TripAdvisor stanno premendo affinché la Corte europea dei diritti indaghi in merito. Certo, quando si è un leader come Google ci si deve aspettare di essere demonizzati. Adesso ha iniziato anche Yelp, che è ricorso anche a un sondaggio per portare avanti le sue ragioni.

Google ha più volte evidenziato che tutte le aziende che, negli ultimi anni, hanno criticato il motore di ricerca hanno fatto passi da gigante; insomma hanno prosperato. I fondatori di Google, Sergey Brin e Larry Page, hanno dichiarato più volte che Google non ha mai leso nessuno, anzi ha favorito i suoi concorrenti.