1 maggio di proteste in Francia e Turchia

E’ stato un 1 maggio di scontri in molte nazioni, come Turchia e Francia, dove la Polizia ha dovuto lavorare alacremente per tenere sotto controllo le manifestazioni organizzate in piazza 

 

 

Un 1 maggio da dimenticare sicuramente in Turchia, dove erano state vietate le manifestazioni nelle piazze della nazione. Nonostante il divieto, moltissime persone si sono riversate a Taksim, celebre piazza emblema delle lotte popolari che si trova a Istanbul. Secondo le ultime informazioni, la Polizia avrebbe ucciso un manifestante che stava per raggiungere la nota piazza. Gli agenti avrebbero freddato l’uomo con un mezzo sfruttato per i cannoni ad acqua: la vittima si chiamava Nail Mavus ed aveva 57 anni. Il decesso è avvenuto in ospedale. I poliziotti, per costringere la folla ad allontanarsi da piazza Taksim, avrebbero usato anche lacrimogeni. In occasione delle proteste del 1 maggio, in Turchia sono stati dispiegati circa 25.000 poliziotti. Gli agenti hanno forse operato con una certa brutalità per arginare le manifestazioni del 1 maggio perché avevano appreso che due colleghi avevano perso la vita in un attentato alla base della Polizia di Gaziantep: qualcuno ha fatto brillare una autobomba.

Ieri, sempre in Turchia, hanno perso la vita due militari per mano di alcuni militanti curdi del Pkk. La morte dei soldati turchi è avvenuta nella provincia di Mardin, dove l’esercito turco sta cercando di reprimere la nota organizzazione separatista. Giornata ‘calda’, quella del 1 maggio, anche in Francia, dove molti manifestanti sono scesi in piazza contro il Jobs Act di Hollande. Solo a Parigi hanno manifestato circa 70.000 persone. Non sono mancati momenti di tensione. Manifestanti ribelli e co il volto coperto hanno iniziato a scagliare oggetti contro i poliziotti. Questi hanno reagito lanciando lacrimogeni. Proteste anche in altri centri transalpini, come Lille, Lione e Bordeaux. E’ a Parigi, però, dove si è protestato e si protesta con veemenza contro la riforma del mercato del lavoro che proprio non piace, soprattutto ai giovani. A Place de la Republique un folto gruppo di ragazzi ha organizzato, un mese fa, “La notte in piedi”, una forma di protesta pacifica contro il Jobs Act del governo Hollande.

Gli scontri e le contestazioni, dunque, hanno caratterizzato il 1 maggio francese. E’ già da molto tempo che in Francia si contesta la riforma del marcato del lavoro targata Hollande. La proposta di legge approderà in Parlamento proprio domani, 3 maggio 2016. Giovani e studenti francesi ritengono che la proposta di legge non sia valida, o meglio sia favorevole solo per i datori di lavoro, aumentando disoccupazione e precarietà. Alla fine di aprile molte proteste, a Parigi e in altre città francesi, hanno creato seri problemi alle forze dell’ordine, che sono dovute ricorrere spesso ai lacrimogeni. Non è stato un 1 maggio pacifico, quindi, in nazioni come Turchia e Francia. La popolarità del presidente Hollande è calata molto negli ultimi tempi. Lo sa bene anche il diretto interessato, che sta cercando di far calare la disoccupazione nel Paese con misure ritenute ingiuste da tanti ragazzi e precari. Il Francia il tasso di disoccupazione è superiore al 10% e, finora, Hollande non è riuscito a farlo calare. Il presidente ha promesso ai francesi che non si candiderà alle prossime presidenziali se non sarà in grado di ridurre drasticamente il tasso di disoccupazione in Francia.