Edward Sotomayor è morto per salvare il fidanzato nella terribile strage di Orlando

Il significato della parola amore viene spesso vanificato da fatti poco coerenti con l’assolutezza di questo sentimento. Edward Sotomayor ha ricordato, a tutti noi, etero, gay o trans, che l’amore, quello vero, quello sentito, non ha paura della morte e va al di là dell’amore per la propria persona. Quando, alle 2 di notte, Omar Mateen è entrato al Pulse di Orlando compiendo la sua mostruosa strage, Edward ha deciso che salvare la persona che amava sarebbe stata la cosa più giusta e più naturale che potesse fare. Per permettere al fidanzato di scappare all’esterno del locale, Edward è stato colpito a morte al collo ed alla schiena. Solo uno dei 49 morti di una strage che atterrisce per la sua logica crudele e mortifera, ma sicuramente l’individuo dai più nobili intenti. In una società che predilige l’egoismo e per la quale l’amore spesso rappresenta solo il compiacimento del proprio ego, è esistito un eroe, un uomo che ha amato, davvero; indipendentemente se amasse una donna o un uomo. Egli è l’emblema dell’abbattimento di ogni diversità. L’amore non è diverso. Amare, indipendentemente dall’oggetto del proprio amore, significa avere a cuore la vita dell’altro, molto più della propria. Amiamo, per abbattere l’odio che vorrebbe indurci a temere, a nascondere il cuore, a divenire creature mostruose come chi, senza pietà, ha spezzato i sogni, le vite e le relazioni di 49 giovani, di 49 persone.