Epilessia, Open Day al Bambin Gesù L’8 Febbraio: Specialisti per Consulti Gratuiti

L’epilessia è una patologia che colpisce soprattutto i bimbi, che rappresentano i due terzi dei malati. La Giornata mondiale dell’epilessia, che si celebra ogni anno l’8 febbraio, è un occasione utile per riflettere su una malattia che tormenta molti piccoli e le loro famiglie

 

Medici e ricercatori hanno condotto, finora, molti studi per cercare di contrastare la patologia ma, purtroppo, ad oggi solo il 30% di tutte le epilessie può essere trattato chirurgicamente. Il neurologo Giuseppe Orsi ha spiegato:

Una malattia dei misteri e delle paure, che può limitare la vita sociale dei nostri pazienti, a causa della scarsa conoscenza tra la popolazione e, purtroppo, tra gli stessi operatori sanitari, medici compresi”.

Molti piccoli pazienti sono stati trattati chirurgicamente e sono guariti. In questi casi è fondamentale giocare d’anticipo, ossia prima si interviene chirurgicamente e meglio è.

Aderisce alla Giornata mondiale anche l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma: Lunedì prossimo, infatti, si svolgerà l’Open Day dell’epilessia: specialisti forniranno, dalle 9 alle 16, informazioni e delucidazioni utili sull’epilessia, ovviamente gratuitamente; inoltre, dalle 10.30 alle 15, si svolgeranno workshop per consentire soprattutto ad operatori scolastici ed insegnanti di apprendere le modalità di gestire le crisi epilettiche dei bimbi.

L’esperto del Bambin Gesù Federico Vigevano ha affermato:

Le persone affette da epilessia ancora oggi sono vittime di pregiudizi e limitazioni in vari ambiti della loro esistenza, esclusi i casi particolarmente complessi e invalidanti. Ciascuno di loro può invece vivere una vita regolare nella società, a scuola, a lavoro, nel tempo libero. E’ per questo motivo che discriminazione ed emarginazione vanno combattute con ogni iniziativa di informazione, formazione e sensibilizzazione possibile”.

L’anno scorso al Bambin Gesù sono stati sottoposti ad intervento chirurgico 25 bimbi affetti da epilessia, ovvero soggetti con area epilettogena definita, la cui asportazione non comporta problematiche a livello neurologico.

Parlando di epilessia e chirurgia, il coordinatore di Neurologia dell’epilessia al Bambin Gesù, Nicola Specchio, ha dichiarato:

“Accertata l’idoneità all’approccio chirurgico, è necessario intervenire il prima possibile, infatti minore è il tempo di esposizione alle crisi, minore è il rischio che il bambino riporti danni cerebrali poi trattabili con maggiori difficoltà“.

Qualora l’epilessia non possa essere trattata coi farmaci o chirurgicamente, si può ricorrere a una sorta di pace maker, che viene impiantato sotto la cute, vicino allo sterno. Il dispositivo va a stimolare il nervo vago, facendo così ridurre sensibilmente il numero delle crisi.