Fortuna Loffredo vittima dei pedofili: Raimondo Caputo arrestato

Svolta nelle indagini relative al decesso di Fortuna Loffredo, la bimba trovata morta, il 24 giugno 2014, presso il complesso residenziale Parco Verde di Caivano, nel Napoletano. I carabinieri hanno arrestato il 44enne Raimondo Caputo 

 

 

La piccola Fortuna venne ritrovata senza vita nel Parco Verde di Caivano e subito i militari iniziarono ad indagare sull’episodio. L’uomo messo in manette è il compagno di una vicina di casa dei Loffredo ed ha già precedenti penali per abusi sui minori. Secondo gli inquirenti, Fortuna Loffredo fu la vittima di un giro di pedofili. Nella stessa zona, infatti, perse la vita anche il figlioletto di 3 anni dello stesso Caputo. Anche il piccolo Antonio passò a miglior vita in circostanze misteriose e simili a quelle della Loffredo. Il bimbo precipitò da un edificio ubicato nel parco. Raimondo Caputo e la compagna si trovano già in carcere da qualche mese in quanto accusati di violenza sessuale nei confronti della figlia di 3 anni. La mamma della piccola Fortuna, Domenica Guardato, ha sempre sospettato che la figlia fosse rimasta vittima di una combriccola di pedofili, accusando più volte i vicini di casa. Dopo la morte di Fortuna, Domenica affermò:

“Il mostro è nel nostro palazzo, è impossibile che nessuno abbia visto. Chi sa parli”.

Dopo molto tempo, la signora Guardato è tornata a parlare della morte di sua figlia, commentando l’arresto di Caputo:

“Da una parte sono contenta perché ho avuto giustizia, dall’altra dico che quei due devono marcire in carcere perché hanno ammazzato mia figlia… Voglio guardarvi in faccia per capire perché lo avete fatto. Sono sempre stata sicura che fossero stati loro, l’ho sempre detto. Forse si è perso troppo tempo, due anni. Io l’ho detto da quel giorno. Mia figlia amava la vita, non poteva essersi buttata giù. L’ho sempre saputo che era stata uccisa. Tra quelle case c’era qualcuno che sapeva. Lui non l’ho mai incontrato ma a lei l’ho chiesto e ha sempre negato. Lei è malata e c’è anche un’altra persona che sapeva tutto, la mamma di quella donna. Qui c’è anche un altro bimbo morto come Fortuna, il piccolo Antonio. Cosa dicono quei due del piccolo Antonio, cosa?”.

La piccola Fortuna Loffredo, dunque, ha avuto la sfortuna di finire nella rete dei pedofili, persone pervertite e insensibili che l’hanno uccisa. La piccola cadde da un balcone proprio perché si stava sottraendo agli abusi: una fine analoga a quella del piccolo Antonio, figlio di Caputo. Il cadavere di Fortuna, che aveva 6 anni, venne scoperto davanti al palazzo dove abitava coi genitori. La Procura sostiene che la Loffredo si sia gettata dal balcone per evitare di subire altre violenze dei pedofili. L’episodio la dice lunga sul degrado e la crudeltà esistenti in certe zone di Napoli. Il procuratore capo di Napoli nord, Francesco Greco, ha detto che l’inchiesta ha permesso di scoprire “un quadro preoccupante in alcuni quartieri dell’area a nord di Napoli, dove l’infanzia non è tutelata, non si consente ai giovani di avere un normale percorso di crescita”.

Tutto il quartiere è scombussolato e non riesce a credere agli abusi subiti da molti bimbi, di cui alcuni, come Fortuna e Antonio, hanno perso la vita. Il parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, ha sempre ricordato che non bisogna abbattersi, demoralizzarsi, ma è necessario trovare la verità:

“Se quella che gli inquirenti hanno trovato è davvero la verità, allora li ringraziamo. La nostra comunità ha vissuto 2 anni di sofferenza inimmaginabile, dopo la morte di Fortuna, e se le responsabilità vengono accertate il colpevole dovrà pagare”.