Grecia legalizza unioni civili gay: no adozione bimbi

Passo in avanti, in Grecia, nell’ambito del riconoscimento dei diritti ai gay. Il Parlamento ha approvato, di recente, la legge che riconosce le unioni civili gay, non permettendo, però, alle coppie omosessuali di adottare bimbi. Parziale vittoria, dunque, per la comunità gay greca

 

I voti a favore delle unioni civili gay sono stati 193; quelli contrari, invece, 56. Non è permesso, tuttavia, alle coppie omosex di adottare bimbi. C’è tempo anche per questa apertura; intanto, un primo passo è stato fatto ed è stata battuta anche la forte pressione della Chiesa ortodossa greca, che si è sempre opposta al riconoscimento delle unioni civili gay.

Sebbene il disegno di legge approvato dal Parlamento greco escluda l’adozione di bimbi da parte delle coppie greche, il premier Alexis Tsipras è fiero del risultato raggiunto:

“E’ un giorno importante per i diritti dell’uomo. Questo voto mette fine la parola fine a una stagione di ritardo e di vergogna”.

La nuova legge greca è stata salutata con favore anche da Amnesty International che, tuttavia, ha ricordato che gli omosessuali, in Grecia, non vengono ancora tutelati efficacemente dalle autorità. C’è bisogno di molto lavoro, ancora, ma è stato iniziato il percorso giusto.

La legalizzazione delle unioni civili gay in Grecia arriva a 2 anni dalla condanna della nazione amministrata da Tsipras da parte della Corte europea per i diritti umani. La nazione venne tacciata di discriminazione degli omosessuali.

Nel Parlamento greco hanno votato contro il disegno di legge sulle unioni civili gay i membri di Anel, partito di estrema destra.

La Chiesa ortodossa greca, lo ricordiamo, ha sempre osteggiato le unioni civili gay e, 7 anni fa, indusse un tribunale ad annullare 2 matrimoni gay. Stavolta, però, ha vinto la modernità, il progresso, la consapevolezza che il mondo è cambiato, ed hanno perso gli oscurantisti e i baciapile.

La comunità gay greca non può che esultare, perché ha ottenuto un primo grande risultato.