L’emozione di fronte alle Reliquie di San Pio, in Tour in Toscana

Padre Pio, al secolo Francesco Forgione, era un bambino prodigio già in tenera età. “Non voglio giocare con gli altri bambini, bestemmiano!”. Ed, infatti, il destino di Francesco avrebbe percorso altre strade, decisamente spirituali. Dio lo chiamò per farne una delle personalità mistiche più ammirate, anche in epoca contemporanea. Su di lui, Gesù ha impresso i segni della sua sofferenza e persino il Demonio ha tentato di impedirgli di convertire le anime. Le reliquie del Padre, divenuto Santo, per merito dei suoi tanti prodigi, resteranno ancora in Toscana: il saio del frate, i guanti che hanno ricoperto per mezzo secolo le sue stigmate ed il sangue, trasudato dal costato del frate. Segni fisici dell’elevatezza spirituale di uno dei Santi più amati.

Trovarci di fronte ad un tanto profondo mistero ci fa sentire piccoli, ma immensi spiritualmente. Il passaggio livornese delle reliquie di San Pio ha ricevuto un’accoglienza straordinaria. Nella chiesa di S.Giuseppe gremita, gli sguardi emozionati, di fronte alle prove concrete dell’esistenza della misericordia divina, illuminavano l’altare, disposto a festa, per la messa in onore del Santo. “San Pio amava la Messa”, ci ha ricordato Don Marzio, che l’ha presieduta; non scandiva il tempo in modo terreno, Padre Pio, ma restava a contemplare Gesù per un tempo per noi infinitamente grande ma, per lui, infinitamente piccolo. In occasione della festa della mamma, Don Marzio ha preso come esempio la vita di San Pio, per esaltare Maria. Maria non ha mai avuto paura del male. Il male non ha scalfito Maria, poiché ella era piena di grazia. Non si è mai lamentata Maria, di fronte al suo destino, prescelto da Dio; non lo ha fatto come non osa lamentarsi nessuna madre, di fronte ad un figlio. Un solo giorno, dedicato alle madri, è puramente una formalità, volta a far comprendere come l’amore misericordioso nei confronti della propria madre debba dimostrarsi ogni giorno, scansando la pigrizia, evitando l’ira, scegliendo la collaborazione e l’amore. Forse non potremo mai amare in modo misericordioso come Maria, come Gesù, ma le nostre opere sono realmente lo specchio di ciò a cui la nostra anima anela, al di là della vita terrena.

 

Solo le azioni compiute con cuore puro riceveranno una ricompensa divina, poiché non può essere ben accetto un falso pentimento. San Pio, tra i suoi grandi doni, possedeva quello di comprendere, a prima vista, le buone o cattive intenzioni di un essere umano. Coloro che desideravano una vacua fama, erano rigettati dal Santo, che altri non accoglieva se non coloro che, con cuore sincero, avevano compreso le loro colpe, tutte terrene, per volgere lo sguardo, con misericordia, ad una realtà spirituale completa ed appagante. San Pio rappresenta la misticità popolare di chi, nella parola di Dio che, tramite lui, si fa carne, ha compreso l’anelito di salvezza, per tutti noi.