Meryl Streep, il fascino della più brava cede alla Biografia anche in Suffragette, filmografia e premi!

Meryl Streep e’ la più brava. Lo confermano i premi, l’eccezionalità delle sue performances attoriali, l’eterogeneità dei generi in cui eccelle. E’ il volto di Meryl Streep a conquistare il film e mai il contrario. Le sue rughe, i suoi zigomi ed il suo colorito diafano sono stati capaci di spaziare da armi di seduzione ad armi di protesta. Può tutto Meryl Streep, con l’accuratezza della sua voce, con la maestria della sua tecnica, ma con quella naturalezza che la rendono bella, ancor più bella, pellicola dopo pellicola. Una bellezza non canonica che buca lo schermo come il languore di una lacrima.

Nel 1978 si guadagna una nomination all’Oscar col primo film, Il Cacciatore, in cui e’ una tormentata ed innamorata amante in tempi di guerra.

Vince l’Oscar come attrice non protagonista, nonche’ il primo Golden Globe, per Kramer Contro Kramer, del 1979. Altro esempio di donna alla disperata ricerca di se’ stessa.

Meryl si guadagna il secondo Golden Globe con La Donna Del Tenente Francese, del 1981 ed il titolo di regina dei drammi sentimentali.

Vince il secondo Oscar ed il terzo Golden Globe con La Scelta Di Sophie, del 1982 nel quale e’ un’ebrea che ha compiuto scelte discutibili durante l’Olocausto.

In Silkwood, Meryl abbraccia anche il filone della condanna sociale. E’ una pellicola del 1983, non premiata.

La Mia Africa e’ il film per eccellenza. Del 1985, racconta i tormenti e le passioni dell’amore esotico.

E’ nel 1992 che Meryl Streep dà prova d’eccellenza nella sua prima commedia La Morte Ti Fa Bella nella quale mostra le sue doti ironiche e seducenti.

Indimenticabile la sua interpretazione ne I Ponti Di Madison County, pellicola che entra nella pelle. Una parentesi di passione nella vita di una donna monotona ed anonima. Eccellente.

In The Hours, del 2002, Meryl Streep anticipa i tempi e racconta la storia moderna di una donna che ama un’altra donna ma accudisce il suo ex in fin di vita a causa dell’AIDS. ECCELSA.

E’ ne Il Diavolo Veste Prada che Meryl Streep insegna la seduzione alle più giovani. La perfida direttrice della rivista di moda racconta una donna che non deve chiedere mai, glamour, crudele, bellissima ed autentica anche se non più ventenne.

Ne Il Dubbio, del 2008, e’ il volto di Meryl a fare il film, emblema di repressione cattolica e bigottismo.

Il terzo Oscar e l’Ottavo Golden Globe arrivano con The Iron Lady, in cui impersona l’icona Margaret Thatcher e si rivela la migliore anche nei biopic, seppur dalla sceneggiatura penosa.

Chi ha dubbi sulla versatilità di Meryl Streep rispolveri la sua filmografia, un concentrato di melensa drammaticità, ironia, bravura e talento, senza dimenticarci quello nel ballo e nel canto di cui ha dato sfoggio in Mamma Mia!

Ecco il trailer di Suffragette, ora al cinema!