Robin Williams: attore caleidoscopico che sapeva far piangere e ridere, un anno fa la morte

E’ passato un anno dalla morte di uno dei più grandi attori di sempre: Robin Williams. Il mondo del cinema piangerà per sempre la scomparsa di un attore eclettico, in grado di interpretare egregiamente sia parti comiche che drammatiche. Robin sapeva, insomma, far ridere e piangere

 

 

Williams si fece conoscere attraverso l’interpretazione di Mork, un allegro alieno approdato sulla Terra. Il telefilm Mork e Mindy riscosse molto successo. Robin, però, si fece apprezzare per i ruoli drammatici: ricordate “L’attimo fuggente”? Il grande successo di Robin Williams è stato dovuto anche alla sua capacità di vestire i panni di personaggi diversi; sicuramente è stato uno degli attori più plastico della storia del cinema. Dopo la sitcom Mork e Mindy molti pensavano che Williams continuasse ad interpretare solo parti comiche. Ebbene, sbagliavano. L’attore si è distinto ed ha accresciuto la sua fama soprattutto grazie ai ruoli drammatici.

La stella di Robin Williams esplose certamente con “Good morning, Vietnam“. Interpretava lo strambo disc jockey Adrian Cronauer. In tale pellicola, Williams fece vedere di che pasta era fatto: che mimica facciale ragazzi! Nessuno sapeva trasmettere come lui un senso di comicità e, nel contempo, ansia. Un attore decisamente multiforme che ha meritato decisamente tutti i riconoscimenti e le standing ovation nell’arco della sua carriera stellare.

Nel 1991, Robin conquistò un Golden Globe e l’ennesima nomination all’Oscar grazie a “La leggenda del re pescatore”, un film non facilmente comprensibile ma interessante. E’ indubbio che una delle più grandi interpretazioni di Williams è stata ne “L’attimo fuggente”, pellicola diretta da Peter Weir che diventò in breve tempo il simbolo della libertà di espressione e rivoluzione salubre e non nociva. Tante, comunque, le pellicole interpretate da Robin che hanno lasciato il segno e che, se avessimo tempo, rivedremmo tantissime volte, come “Cadillac Man”, “Mrs Doubtfire”. Ebbene, quest’ultimo film testimonia che Robin non aveva paura di interpretare parti strane, anzi entrava subito nel personaggio e centrava l’obiettivo. “Mrs Doubtfire” è una commedia non pretenziosa che, comunque, fece breccia nel cuore di molti. Come dimenticare Robin nei panni della corpulenta tata?

Come non citare “Piume di struzzo“, remake statunitense de “Il vizietto”? Williams interpretò la parte che nell’originale fu di Ugo Tognazzi. Straordinaria l’accoppiata con Nathan Lane.

Robin Williams, dopo tanti film, riuscì ad ‘agguantare’ l’Oscar solo con “Will Hunting – Genio ribelle“, una pellicola che portò alla ribalta Ben Affleck e Matt Damon. A nostro parere, Robin avrebbe dovuto vincere Oscar per altri film ma, si sa, ad Hollywood sono strani. Va bene così, però, l’importante è che Williams abbia incassato l’Oscar. Lo ha meritato.

A un certo punto, Robin si satncò forse di vestire i panni di personaggi brillanti e ottimisti e decise di interpretare ottimi thriller come “Insomnia” e “One hour photo“. In entrambe le pellicole, Williams interpreta il cattivo, il mediocre, quello più detestato dagli spettatori.

Negli ultimi anni della sua vita, Robin non riuscì a trovare il copione giusto, il personaggio giusto, forse perché non sapeva neanche lui chi voleva interpretare. Ecco, allora, che nel 2013 stupì tutti con “The Crazy Ones”, sitcom in cui esprimeva tutta la sua comicità. Robin era stanco di vivere, forse perché gli era stato diagnosticato il morbo di Parkinson. Nonostante fosse ricco e famoso, l’attore ha deciso, l’11 agosto dell’anno scorso, di togliersi la vita. Venne ritrovato morto nella sua stupenda casa a Tiburon, in California.