Roma, cassonetti bruciati da militanti Action: Tangenziale Est in tilt

Estate calda e agitata a Roma, dove cittadini e associazioni locali non fanno altro che contestare per il pessimo stato in cui si trova la città i numerosi problemi. Ieri, ad esempio, molti appartenenti al movimento per la casa Action hanno creato non pochi problemi al traffico veicolare sulla Tangenziale Est e nei pressi di Santa Croce in Gerusalemme, visto che sono stati bruciato molti cassonetti. La circolazione, insomma, è andata in tilt

 

Le contestazioni di Action sono partite ieri, verso le 7.30, protraendosi per tutta la giornata. Molti manifestanti hanno preso diversi cassonetti e li hanno piazzati in strada; poi li hanno bruciati. Immediato l’arrivo sul posto delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, anche perché era stata messa a rischio la sicurezza di tutti coloro che si trovavano a passare nei paraggi, oltre che dei residenti.

I militanti di Action hanno voluto far sentire la loro voce, protestando tenacemente per la chiusura del centro di accoglienza alloggiativa temporanea di viale Castrense. L’ex scuola, convertita in Caat, era stata occupata 12 anni fa. I militanti di Action reclamavano l’attribuzione di alloggi popolari agli occupanti del centro.

“Questa chiusura senza assegnazioni di case popolari per gli abitanti aventi diritto, come a breve succederà per l’occupazione di viale Carlo Felice, avviene nella totale violazione delle delibere della giunta capitolina che prevedono le quote di riserva di Edilizia residenziale pubblica”, recita un comunicato del movimento, che tra l’altro vuole incontrare al più presto il sindaco di Roma Ignazio Marino.

“Avere una casa è un diritto importantissimo, ma certe forme di protesta, come quella di questa mattina, durante cui sono state bloccate le strade e incendiati i cassonetti, sono inaccettabili… questo non è protestare, questo è vandalismo”, ha affermato ieri Marino, commentando i tafferugli di ieri.

Ieri Action aveva scritto su Facebook: “Oggi è annunciata la chiusura del Caat di viale Castrense. I movimenti che da giorni chiedono un confronto serio alle forze politiche comunali, non ci stanno e questa mattina hanno bloccato la tangenziale assieme alle famiglie che per la maggiore rimarranno per strada dopo 10 anni di residenza. Questa chiusura senza assegnazioni di case popolari per gli abitanti aventi diritto, come a breve succederà per l’occupazione di viale Carlo Felice, avviene nella totale violazione delle delibere 206/07 e 124/11 della giunta capitolina che prevedono le quote di riserva erp. Per questo chiediamo un incontro immediato al sindaco”.