ROMA, MANIFESTI OMOFOBI: NO A LEGGE CIRINNA’

Negli ultimi giorni, in molte zone di Roma sono stati affissi manifesti non autorizzati e indubbiamente omofobi. Subito il Comune ha ordinato la loro rimozione

 

Le locandine apposte su tantissimi muri della Capitale contestano le unioni e le adozioni gay, nonché la legge Cirinnà. I manifesti sono stati, però, prontamente coperti e poi rimossi dagli operatori inviati dalla Polizia Locale. Gli operatori, però, sono ancora al lavoro per scoprire eventuali altri manifesti omofobi.

“I bambini non si comprano. Non alle adozioni, all’utero in affitto e ai matrimoni gay”. E’ questa la frase scritta sulle locandine omofobe, che correda la foto ritraente due uomini, mano nella mano, che muovono una carrozzella.

“Ancora una volta siamo dovuti intervenire per defiggere e oscurare manifesti che imbrattano la città affissi al di fuori delle regole. Ciò significa impiegare risorse pubbliche, quindi dei cittadini, per individuare, coprire o rimuovere i manifesti. Ma quello che è più grave è che ci fossero manifesti abusivi che riportavano messaggi omofobi, messaggi inaccettabili che infrangono anche l’articolo 12 bis del Regolamento approvato lo scorso anno con il sostegno dell’Assemblea capitolina”, ha asserito Marta Leonori, assessore alla Roma Produttiva.

Duro anche il commento dell’assessore al Patrimonio e Pari Opportunità Alessandra Cattoi: “Voglio esprimere la più ferma condanna dei manifesti contro le famiglie con genitori omosessuali apparsi in questi giorni sui muri di Roma, di cui è stata già disposta la rimozione perché affissi abusivamente. L’amministrazione capitolina è impegnata nel contrastare qualunque forma di manifestazione omofoba e continuerà nella sua battaglia per i diritti e l’educazione al rispetto, sulla quale già abbiamo compiuto molti passi in questi due anni, con l’obiettivo di costruire una società sempre più civile e inclusiva”.

Imma Battaglia, consigliere comunale, ha definito l’affissione delle locandine omofobe “una volta una brutta pagina scritta da integralisti che non hanno neanche il coraggio di firmarsi, facendo un doppio danno, l’omofobia e il costo della rimozione dei manifesti abusivi. Plaudo all’amministrazione che in maniera attenta e tempestiva sta già rimuovendo i manifesti. Ribadiamo il sostegno alla proposta di legge Cirinnà e invitiamo il Premier Renzi a non ritardare il suo arrivo in Aula. Non impantaniamo i lavori del Parlamento sulla riforma del Senato”.

Sui manifesti omofobi a Roma ha voluto dire la sua anche Marta Bonafoni, consigliere regionale: “L’unica risposta alle provocazioni omofobe apparse su manifesti affissi a Roma è agire in fretta per riconoscere sacrosanti diritti alle coppie gay e lesbiche. La nota positiva di questa vicenda è l’intervento immediato del Comune di Roma che si è subito attivato per la rimozione, ma resta l’esigenza di agire con concretezza sia sul piano culturale che su quello normativo.Il Parlamento faccia la sua parte e si proceda con determinazione alla discussione della legge Cirinnà. Non è una questione di parte politica, è il Paese ad aver bisogno di passi avanti sui diritti civili”.