Terra dei fuochi sinonimo di tumori: boom ospedalizzazioni per varie malattie

Terra dei fuochi. Da un recente dossier dell’Istituto superiore di sanità si evince che nelle zone dove si smaltiscono illecitamente i rifiuti si muore di di più e c’è un alto numero di soggetti affetti da cancro

 

L’aggiornamento della relazione dell’Iss sulla situazione epidemiologica nella cosiddetta Terra dei fuochi, ovvero una zona comprendente 55 comuni della Campania, recita:

“Una serie di eccessi della mortalità, dell’incidenza tumorale, e dell’ospedalizzazione per diverse malattie, che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti l’esposizione a inquinanti emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani”.

L’Istituto superiore di sanità ha sottolineato che i dati in possesso si riferiscono solo ad alcuni comuni della Terra dei fuochi, quindi si possono fare solo osservazioni a carattere generale:

“Le analisi condotte sull’insieme dei comuni della Terra dei fuochi mostrano che il profilo di salute dei bambini presenta alcune criticità nel primo anno di vita: eccessi di bambini ricoverati per tutti i tumori in entrambe le province di Napoli e Caserta, ed eccesso di incidenza e di ricoverati per tumori del sistema nervoso centrale rispettivamente per la Provincia di Napoli e Caserta”.

I bimbi e gli adolescenti di Napoli e Caserta, dunque, rischiano molto leucemia ed altre neoplasia del sistema nervoso centrale. Per evitare questo è necessario che le donne in stato interessante evitino zone a rischio; inoltre i bimbi devono essere difesi e non sottoposti ad agenti inquinanti e sostanze deleterie per la salute, come appunto l’aria malsana della Terra dei fuochi.

Cosa propone l’Iss per evitare altre morti e ad altri casi di tumore? Beh, se proprio non si può, almeno ora, arginare la piaga dello smaltimento illegale dei rifiuti, è necessario che ci sia una grande collaborazione tra medici, pediatri, scuole e famiglie per favorire la prevenzione di malattie gravi, soprattutto nelle zone più povere, dove la situazione socio-economica è problematica.