Tumore al rene annientato con immuno-oncologia

Sembrerà strano ma il tumore al rene viene scoperto casualmente nel 60% dei casi. Insomma, la neoplasia viene individuata in occasione di altri esami

 

 

 

La vita dei malati di tumore al rene potrà essere migliorata, in futuro, grazie all’immuno-oncologia, ovvero il ‘consolidamento’ del sistema immunitario per fronteggiare la neoplasia. Il cancro al rene viene diagnosticato, nella maggior parte dei casi, quando è in uno stato iniziale, quindi facilmente curabile; capita, però, che la neoplasia venga scoperta quando non c’è più niente da fare, perché è in uno stato avanzato. L’innovativo metodo di contrasto della neoplasia dei reni si è rivelato molto efficace per annientare sia il tumore ai polmoni che il melanoma. Oggi, 19 aprile 2016, si è tenuto un interessante evento al Centro Congressi Roma Eventi, nel corso del quale si è parlato delle grandi potenzialità dell’immuno-oncologia. Al media tutorial hanno partecipato esperti in materia come Sergio Bracarda, direttore del dipartimento oncologico dell’Azienda Usl 8 di Arezzo. Non bisogna trascurare la prevenzione e la cura del cancro al rene, che ha bersagliato, l’anno scorso, ben 10.400 persone. Quando la patologia è localizzata, il tasso di sopravvivenza è pari all’80%; in caso di metastasi, invece, scende al 12%.

A parlare della pericolosità del tumore al rene, recentemente, è stato Giacomo Cartenì, direttore dell’oncologia medica dell’ospedale Cardarelli di Napoli:

“La diagnosi del tumore del rene nel 25% dei casi avviene in fase avanzata, e 6 volte su 10 per caso, grazie ad indagini ecografiche a cui il paziente si sottopone per altre ragioni, per indagare altri sintomi. I fattori di rischio, come per diverse altre forme di cancro sono fumo, obesità, familiarità e cancerogeni ambientali”.

Oltre alle tradizionali terapie contro il tumore del rene, oggi si aggiunge quella degli immuno-oncologici, ovvero medicinali che rafforzano il sistema immunitario. Lo ha rammentato anche Sergio Bracarda, direttore della Uoc di oncologia medica di Arezzo:

“Parliamo in particolare di una classe di farmaci che si chiamano inibitori di check point. Abbiamo diversi inibitori di check point destinati alla terapia del tumore del rene, che sono a diversi stadi di sviluppo”.

Il check point, in sintesi, è un meccanismo che permette alla neoplasia di rendersi invisibile al sistema immunitario e, quindi, attaccare l’organismo. Con la terapia immuno-oncologica si blocca proprio il check point, quindi il sistema immunitario riesce a riconoscere le cellule neoplastiche. Una bella scoperta nell’ambito della lotta contro il tumore al rene, patologia diffusa particolarmente tra gli over 60. I sintomi più comuni della suddetta neoplasia sono: sangue nelle urine, accertamento di massa tangibile nell’addome e dolore forte nell’area lombare. Altri sintomi sono febbre, perdita di peso e appetito, spossatezza, e febbre lieve. E’ difficile individuare il cancro al rene allo stato iniziale; solitamente si scopre almeno al secondo stato: questo perché i sintomi non compaiono al primo stato.

Per combattere il tumore del rene bisogna giocare d’anticipo, quindi sottoporsi almeno una volta l’anno a una ecografia dell’addome. Oltre a ciò, bisogna evitare qualsiasi comportamento che favorisce l’insorgenza delle neoplasie, come fumare e bere alcolici. Se la massa neoplastica riguarda un solo rene, e quindi non vi sono metastasi, generalmente si interviene asportando l’organo malato.