Verona: Madre gli Dice di Lasciare Casa, la Uccide e Getta Corpo Nell’Adige

Macabro episodio a Verona, dove un romeno, Andrei Filip, ha ucciso la madre e la sorellastra. L’uomo ha confessato durante un lungo interrogatorio presso la caserma dei carabinieri di Verona

 

La madre e la sorellastra dell’omicida, Mirela Balan e Larina, avevano fatto perdere le loro tracce una settimana fa. Subito erano scattate le ricerche della 41enne e dell’11enne ma niente. Nessuno aveva trovato niente. Adesso è arrivata la confessione del 20enne: è stato lui a trucidare barbaramente la madre e la sorellastra. Il 20enne ha confessato, come se nulla fosse, di aver reciso la testa alla madre. In realtà, gli investigatori hanno scoperto che il 20enne ha tagliato la gola alla madre, una badante.

Dopo aver massacrato madre e sorella, ad Albaredo d’Adige, in provincia di Verona, Filip avrebbe preso il bancomat della prima per prelevare 200 euro, cercando poi di effettuare altri prelievi. I tentativi, però, non sono riusciti per il raggiungimento del limite giornaliero. Una volta tornato a casa, il ragazzo ha preso un grosso coltello da cucina ed ha sezionato i cadaveri di madre e sorella, riponendo le parti dei corpi in tre borse che, poi, sono state gettate nell’Adige. Il romeno avrebbe lanciato i cadaveri nel fiume da un ponte che congiunge Albaredo a Ronco.

Gli investigatori hanno scoperto che madre e figlio litigavano spesso per questioni economiche. Il 20enne faceva il bracciante sporadicamente e non contribuiva alle spese familiari. Mirela aveva intimato più volte di lasciare la casa ma lui non ne voleva sapere. Sabato 13 febbraio, l’ennesima discussione accesa tra madre e figlio è finita in tragedia. La donna aveva chiesto al figlio di lasciare al più presto la casa e lui, infuriato, ha brandito un coltello e le ha tagliato la gola. Dopo aver ucciso la madre, Filip ha fatto lo stesso con la sorellastra.

A denunciare la scomparsa di Mirela e Larina è stata una 22enne, figlia e sorella delle vittime. I carabinieri del Comando provinciale di Verona hanno iniziato subito ad indagare e, grazie ai cani molecolari del Comando unità cinofila di Firenze, hanno iniziato a fare luce sul misterioso episodio dai risvolti macabri. I cani hanno trovato una borsetta, appartenente a Mirela, badante che risiedeva da circa 10 anni a Verona, in riva all’Adige.

Venerdì scorso, al rientro dalla Romania, il 20enne ha scoperto i carabinieri dinanzi alla sua abitazione. I militari lo hanno portato subito in caserma per un lungo interrogatorio. Alla fine il romeno ha ceduto, confessando il duplice omicidio. E’ accusato di duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere. Perché il giovane si è macchiato di un crimine così efferato? Beh, è intuibile che il delitto è frutto di incomprensioni e litigi frequenti e accesi in famiglia. Da un lato c’era una madre stanca di vedere il figlio senza lavoro e soldi; dall’altro c’era un figlio maggiorenne ma, evidentemente, ancora immaturo e incapace di vivere da solo e quindi riottoso all’idea di lasciare la famiglia. Di chi è la colpa? Beh, il ragazzo sconterà la sua pena per il duplice omicidio, ma siamo sicuri che la responsabilità è tutta sua?