Addio a Renato Bialetti: Ceneri in Moka Tumulata a Omegna

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Morto Renato Bialetti: Patron Omonima Azienda delle Caffettiere

Renato Bialetti, figlio di Alfonso, verrà tumulato in una caffettiera. Era il minimo, visto che tale cognome è inscindibilmente legato alle macchinette per il caffè

 

Renato è stato a capo dell’azienda di famiglia, creata dal padre Alfonso nel 1933, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino agli anni ’80. Le sue ceneri verranno conservate in una ‘Moka’, popolare macchina per fare il caffè ideata dal padre, che ha letteralmente spopolato in tutto il mondo: ne sono stati prodotti più di 200 milioni di esemplari.

L’industriale è spirato ad Ascona, in Svizzera, lo scorso 11 febbraio. Renato Bialetti è stato sempre stimato da tutti i colleghi perché simbolo dell’imprenditoria vincente, dell’intelligenza italiana, del made in Italy. Renato ha saputo rendere ancora più forte l’azienda creata dal padre e il suo nome è stato sempre legato alle celebri caffettiere.

Le esequie di Bialetti sono state celebrate oggi pomeriggio a Casale Corte Cerro. Presenti oltre 200 persone a rendere l’estremo saluto a un grande impresario, che ha dato lustro al made in Italy. Al termine del funerale, le ceneri sono state inserite in una grossa moka, connotata ovviamente dallo stemma dell’omino coi baffi, e poi è avvenuta la tumulazione al cimitero di Omegna, paese che ha dato i natali alla caffettiera più famosa al mondo.

Quando si parla di Bialetti non può non venire in mente Omegna, sebbene da diversi anni la produzione delle caffettiere sia stata trasferita a Coccaglio. Alfonso Bialetti creò la moka nel 1933, traendo ispirazione dalle lavandaie di Omegna e dall’ebollizione delle liscivia. Il simbolo di quella che poi diventò la macchinetta da caffè più famosa al mondo venne ideato da Paul Campani, alla fine degli anni ’50.

Bialetti venne rilevata, nel 1993, da Rondine Italia, azienda che produce pentole d’alluminio. Il Gruppo Bialetti, nonostante la crisi, ha sempre ottenuti profitti soddisfacenti, anche se inferiori rispetto agli anni ’80 e ’90.