Unicef, entro 2030 moriranno 69 milioni di bimbi per cause prevedibili

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E’ veramente allarmante il monito che ha lanciato nelle ultime ore l’Unicef, nel dossier annuale sulla Condizione dell’infanzia nel mondo: entro il 2030 moriranno 69 milioni di bimbi under 5 per cause prevedibili ed oltre 60 milioni di bambini in età scolare non inizieranno la scuola primaria. Se le autorità non interverranno al più presto, secondo l’Unicef, moltissimi bambini perderanno la vita per motivi semplici. La celebre organizzazione ha anche evidenziato i piccoli progressi fatti finora, come il calo, nel mondo, dei morti per tetano, diarrea ed Aids. C’è ancora molto da fare, però.

Nella relazione sulla Condizione dell’infanzia nel mondo, Unicef mostra “un quadro preoccupante per ciò che il futuro riserva ai bambini più poveri, a meno che i governi, i donatori, e il mondo economico non accelereranno i propri sforzi, investendo sui bambini più svantaggiati”. Molti di noi non sanno sicuramente cosa significa avere fame, cosa si intende per morire di fame. Nella nostra società occidentale ed opulenta, dove c’è tutto e dove si getta anche il cibo, non c’è molta riflessione sulla condizione allarmante di milioni di persone che rischiano seriamente di morire di fame e per malattie facilmente curabili. Le tante persone che, ogni giorno, gettano cibo nell’immondizia dovrebbero fermarsi un attimo e meditare sulla situazione in cui si trovano moltissimi loro consimili, decisamente meno fortunati.

L’Unicef ha ribadito più volte che la maggior parte delle morti che avvengono ogni anno nel mondo, nei Paesi poveri, potrebbe essere evitata. Quegli 8 milioni di bimbi under 5 che lasciano questo mondo, ogni anno, si potrebbero salvare. Le cause di morte? Denutrizione, malaria, morbillo, dissenteria e infezioni respiratorie. Tutte patologie ‘archiviate’ ormai nel nostro Occidente, che però sono ignote nelle nazioni povere; in molte, invece, sono note ma non vi sono i vaccini per prevenirle o medicinali per curarle. Tutto ciò è semplicemente indecente. Perché si lasciano morire così tante persone? Vivono su un altro pianeta? No, si tratta di bimbi e adulti come noi, in carne ed ossa: anche loro hanno un’anima, provano emozioni, ridono, piangono e amano. L’Unicef ha più volte sollecitato le autorità dei vari Stati di intervenire al più presto. Molto è stato fatto, ma molto c’è ancora da fare.

Non bisogna dimenticare, poi, che una delle più grandi insidie nei Paesi poveri è rappresentata dall’Aids: quasi 3 milioni di bambini e adolescenti convivono con il tremendo virus e conducono una vita piena di dolori e sofferenze.

Bisogna evitare che la mancanza di cibo, malattie, carenza di acqua e igiene stronchino milioni di bimbi entro il 2030. Rimbocchiamoci le maniche. Tutti. E tutti quelli che hanno ingenti somme di denaro non si devono tirare indietro, anzi devono mettersi in prima linea in questa battaglia contro la fame e le epidemie.