Bernardo Provenzano Visse in Casa Popolare Bagheria: Rivelazione del Sindaco Cinque

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Bernardo Provenzano Visse in Casa Popolare Bagheria

Il boss mafioso Bernardo Provenzano non visse solo in una faraonica villa e non latitò solamente nella fabbrica del boss Leonardo Greco, che secondo gli inquirenti diventò una sorta di ‘campo di concentramento’ della mafia. In realtà Provenzano visse anche in una casa popolare di Bagheria. Lo ha rivelato nelle ultime ore Patrizio Cinque (M5S), eletto sindaco di Bagheria l’anno scorso

 

Bernardo Provenzano ha abitato per un periodo in una casa popolare di Bagheria senza che il Comune se ne accorgesse o, magari, volesse rendersene conto. Noi abbiamo girato tutte le informazioni del caso ai carabinieri”, ha asserito il sindaco Cinque, rendendo così nota un’informazione importante e tenuta segreta fino ad oggi. E’ risaputo, invece, che a Provenzano è sempre piaciuto vivere a Bagheria, città dominata da Cosa Nostra per molto tempo. Praticamente nessun negoziante sfuggiva al pizzo.

La rivelazione del sindaco grillino è successiva al blitz dei carabinieri del nucleo investigativo che ha inferto un duro colpo al racket delle estorsioni che, per molti anni, ha reso un inferno la vita dei cittadini di Bagheria. Decisivo è stato l’appoggio dei commercianti, stanchi delle continue angherie subite dai diversi boss del mandamento di Bagheria.

Leonardo Agueci, procuratore aggiunto, ha parlato di “staffetta del racket”, riferendosi che le persone vessate dal racket, a Bagheria, sono sempre le stesse ma, negli anni, sono cambiati i ‘boia’. L’imprenditore Domenico Toia è stato letteralmente dilaniato da Cosa Nostra ma, l’anno scorso, prima di morire, ha fatto i nomi dei suoi aguzzini. Le dichiarazioni di Toia sono state molto importanti ed è anche grazie a lui se oggi, a Bagheria, si respira aria nuova. In Italia si può cambiare, si deve cambiare. La malavita, la corruzione e il racket non vanno accettati passivamente ma devono essere combattuti in ogni modo, in ogni luogo. Sempre e comunque. Ricordiamolo sempre.