Isis: donne-schiave si trattano così, fatwa agghiacciante

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Isis, vademecum su donne-schiave

E’ veramente agghiacciante la fatwa dell’Isis riguardo al trattamento delle donne-schiave. Lo Stato Islamico ha redatto una sorta di vademecum relativo al modo in cui si devono trattare le donne ridotte in schiavitù. Tutto ciò è a dir poco nauseante

 

La fatwa, editto religioso con forza di legge, sulle donne-schiave è stato ritrovato dalle Forze speciali statunitensi nel corso di un blitz nell’abitazione di un miliziano dell’Isis, in Siria. L’editto vuole ‘rivisitare’ diversi dettami risalenti, contenuti nel Corano, per scusare lo sfruttamento delle donne, in Iraq e in Siria,  da parte dei membri dell’Isis.

Nel prontuario dello Stato Islamico ci sono delle vere regole che devono essere rispettate dai militanti, come l’obbligo, per il proprietario di una donna e di sua figlia, di scegliere tra una delle due per avere un rapporto ‘intimo’.

La fatwa 64 del 29 gennaio esordisce con una domanda:

“Alcuni fratelli hanno commesso violazioni nel trattare le schiave. Queste violazioni non sono consentite dalla ‘sharia’ perché queste regole non sono state trattate negli anni. Ci sono eventuali avvertimenti su questo tema?”.

L’editto prosegue con numerose prescrizioni, come questa:

“I proprietari di schiave devono mostrare pietà nei loro confronti, essere gentili, non umiliarle, e non assegnar loro lavori che non sono in grado di fare. Non dovrebbero venderle se sanno che verranno trattate male”.

Il più autorevole teologo dell’Islam ad al-Azhar, Abdel Fattah Alawari, ha dichiarato che l’Isis cerca di distorcere il significato del Corano, cercando di incentivare e giustificare la schiavitù. In verità, il Corano ripudia ogni forma di schiavitù.

Una giovane giornalista irachena, Suha, che è riuscita a sottrarsi dalle ‘grinfie’ dell’Isis ha detto che le donne-schiave dell’Isis vivono una non-vita e molte di esse arrivano a suicidarsi. Le donne del Califfato vengono umiliate e violentate in continuazione: meglio la morte, per loro, che una vita del genere.