Isis minaccia Roma: muslim gang pronte a compiere attentati

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L’Isis torna a far tremare l’Occidente con dichiarazioni e immagini pubblicate online. Nelle ultime ore è stata postata una foto che ritrae diversi ragazzi islamici con in mano bandiere nere dell’Isis che urlano e invitano a costituire le “muslim gang” ovvero gruppi armati di miliziani islamici in Occidente con l’obiettivo di compiere attentati e colpire la ‘città eterna’ Roma, considerata universalmente il centro della cristianità.

Lo Stato islamico sa bene che in Occidente può contare su molti islamici ed è per questo che ha iniziato campagne volte ad arruolare fighters per l’Isis. Tutto ciò rappresenta una grave piaga per l’Occidente, che, dunque, rischia di essere colpito dall’interno. Al Baghdadi, numero uno dell’Isis, vuole assoldare un numero sempre più grande di islamici che vivono in Occidente.

In Italia non bisogna stare tranquilli: lo dimostrano i recenti arresti. Nel Belpaese la comunità islamica è molto radicata, quindi sarebbe semplice per i miliziani dell’Isis nascondersi e colpire nel momento giusto. Si teme, insomma, che i recenti arresti rappresentino solo l’inizio di una vicenda a dir poco inquietante e dannosa. Qualcuno ipotizza che per ogni jihadista arrestato ve ne siano 100 che tramano attentati in Italia. Il problema è che in Italia, così come in altre nazioni europee, vi sono tanti gruppi islamici. La colpa, dunque, è anche degli italiani, che hanno permesso a soggetti potenzialmente pericolosi di entrare in Italia, viverci e lavorare. C’era e c’è bisogno di più controllo alle frontiere perché il rischio di attentati è veramente alto. Oggi più che mai.

Una cosa è certa: per gli integralisti islamici l’Occidente è il nemico da battere e conquistare in nome di Allah. Secondo voi un atteggiamento del genere è democratico? Secondo noi no? Com’è possibile accettare un credo religioso che contempla anche l’uccisione di chi non crede nell’unico dio, Allah?

Oggi il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha parlato a lungo della battaglia contro l’Isis presso il Dipartimento della Difesa, in presenza di oltre 20 comandanti militari statunitensi ed altri personaggi importanti nell’ambito della Difesa, come il numero uno della Cia. “Abbiamo eliminato migliaia di combattenti dell’Isis, tra cui comandanti di alto livello. Lo Stato islamico ha perso oltre un quarto delle aree popolate che aveva catturato in Iraq e anche in Siria ha subito diverse sconfitte… I nostri raid aerei continueranno a prendere di mira impianti per il petrolio e per il gas che forniscono importanti fondi alle operazioni dei miliziani dell’Isis, e allo stesso tempo lavoriamo per fermare il flusso di combattenti stranieri verso la Siria e L’Iraq, mentre acceleriamo la consegna di equipaggiamento di importanza critica, tra cui missili anti-carro, alle forze irachene”.

Obama, lo ricordiamo, ha stabilito l’invio in Iraq di 450 soldati che dovranno dare consigli e addestrare l’esercito iracheno. Tra poco 3.550 i militari americani in Iraq. Obama ha anche dato l’ok alla creazione di un centro di addestramento per i militari iracheni nella base militare irachena di al Taqqadum, nei pressi della ‘prima linea’. L’inquilino della Casa Bianca ha rammentato che ultimamente sono stati uccisi diversi fiancheggiatori di Al Baghdadi, in Siria e in Iraq.

“Non c’è forza militare che metterà fine al terrore dell’Isis senza essere bilanciata da uno sforzo più ampio di carattere politico ed economico… le ideologie si sconfiggono con idee migliori, con una visione più avvincente e più attraente”, ha aggiunto Obama.