La caldaia non funziona: ecco come si deve intervenire

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acqua calda

Una delle scocciature più diffuse nell’ambito della vita casalinga è indubbiamente la rottura di qualche impianto da cui dipendono diverse attività svolte entro le mura di casa. Ad esempio, una rottura della caldaia rappresenta una noia notevole, soprattutto perché a cascata impedisce di utilizzare altri sistemi e prodotti.

Una seccatura come altre, ma in ogni caso risolvibile. Il consiglio migliore è quello di non farsi troppe domande o cercare di intervenire autonomamente. Nel caso in cui si dovesse palesare un problema, è bene chiamare qualcuno che abbia la competenza e le conoscenze necessarie per capire innanzitutto da cosa dipenda il malfunzionamento dell’impianto e poi come intervenire. Al giorno d’oggi, tra l’altro, si può anche risparmiare qualcosa sull’acquisto dei pezzi di ricambi: online ci sono diverse piattaforme che si occupano della loro vendita, come si può notare con i prodotti di SM Ricambi, caratterizzati da un ottimo rapporto tra qualità e prezzo.

Perdite d’acqua della caldaia

Tra le problematiche che possono insorgere più di frequente nel momento in cui si ha a disposizione una caldaia, troviamo sicuramente quella relativa a una perdita d’acqua. Anche chiaramente se si dovesse trattare solo ed esclusivamente di qualche goccia, non bisogna mai sottovalutare tale situazione.

Infatti, una perdita d’acqua rappresenta sempre un segnale e un’indicazione di un malfunzionamento. Quindi, trattare in maniera superficiale una situazione del genere non è affatto consigliabile, anche per via del fatto che da difetti di dimensioni ridotte, si può arrivare molto facilmente e velocemente a delle problematiche ben più gravi. Nella maggior parte dei casi, la prima cosa da controllare è se la pressione della caldaia è quella giusta.

Problematiche di pressione

Tra i vari aspetti che possono incidere maggiormente sul buon funzionamento di una caldaia, troviamo senza ombra di dubbio anche la pressione. È necessario verificare con la massima cura e attenzione, infatti, che si mantenga sempre su un livello continuo e costante. Tale soglia di equilibrio si aggira intorno a 1.5 bar. Nella maggior parte dei casi, ad ogni modo, va da 0.8 bar fino a 1.5 bar.

La pressione, nei modelli di caldaia classici, viene gestita tramite un apposito strumento, che è il manometro. Sulle caldaie di nuova generazione, invece, è presente uno specifico display, su cui compare proprio il valore, espresso ovviamente in bar, che permette di capire subito se la pressione è quella corretta o meno.

Quando conviene chiamare il tecnico

Può succedere che, in alcuni casi, l’impianto non si accenda nemmeno. In queste situazioni, è chiaro che non c’è una sola spiegazione valida sempre, ma le ragioni possono essere molteplici. In primo luogo, ad esempio, si potrebbe trattare del gas di scarico. Ciascuna caldaia è solita provvedere all’emissione dei fumi. I modelli di nuova generazione possono contare sulla presenza di una particolare sonda che verifica in maniera costante la temperatura.

Con il passare degli anni, è chiaro che anche tale componente potrebbe essere soggetta all’usura e attivare il blocco di sicurezza della caldaia, anche se in realtà non ci sono dei pericoli effettivi. In questo particolare caso, è chiaro che serve attendere che il tecnico provveda alla sostituzione di tale sonda prima che la caldaia possa di nuovo funzionare in maniera corretta.

La causa del blocco della caldaia potrebbe essere legata anche alla scheda elettrica. Quest’ultima, infatti, è quella componente che ha in gestione un po’ tutte le funzionalità di primo piano dei nuovi modelli di caldaie. Quindi, nel caso in cui dovesse subire dei danni per qualsivoglia motivo, ecco che è fondamentale provvedere immediatamente alla sua riparazione. Può capitare anche che la scheda elettrica non funzioni semplicemente per via di un fusibile che si è bruciato.