Salerno: psicolabile uccide madre e sorella, poi si taglia vene

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In questa calda giornata d’agosto, un 32enne ha ucciso madre e sorella; poi ha cercato di togliersi la vita tagliandosi le vene. Non ce l’ha fatta ed ora è piantonato in ospedale. E’ successo a Mercato San Severino, in provincia di Salerno

 

Giovanni De Vivo ha problemi psichici e viveva con le vittime. Non si conosce il motivo per cui oggi ha soffocato la madre, 58 anni,nella vasca da bagno, e la sorella di 29 anni. Poi l’uomo si è tagliato le vene ma è stato salvato dai medici. Ora è ricoverato in ospedale. Il dramma si è consumato nell’appartamento dove l’uomo viveva con le vittime, in via Cacciatore.

Le vittime della furia omicida di Giovanni De Vivo si chiamavano Antonietta De Santis e Deborah De Vivo, rispettivamente madre e sorella. I carabinieri sono accorsi sul luogo della tragedia dopo aver ricevuto una segnalazione anonima. Non è la prima volta, in Italia, che una persona affetta da disturbi mentali uccide diversi familiari. Purtroppo, potremmo elencare tanti casi analoghi. Gli psicolabili dovrebbero essere monitati da personale specializzato, messo a disposizione dallo Stato: solo così si potrebbero evitare tragedie come quella avvenuta nelle ultime ore nel Salernitano.

Salerno è stata spesso teatro di episodi cruenti, frutto della follia di determinati soggetti. Ricordate ad esempio il caso del 45enne Lino Renzi? Beh, vi rinfreschiamo la memoria. Lino Renzi, uomo con disturbi mentali, uccide la madre 70enne, Maria Pia Guariglia, e dopo averla fatta a pezzi tentò di cuocere qualche arto in cucina. Una storia da film horror che, purtroppo, è accaduta veramente nel 2013. Lino Renzi venne dimesso dal reparto di psichiatria dell’ospedale San Leonardo di Salerno 3 mesi prima dell’omicidio. I familiari decisero di accudirlo, pur sapendo che tenerlo in casa non era facile. Non è semplice convivere con una persona psicologicamente instabile. Tali soggetti, lo rimarchiamo, hanno bisogno di assistenza da parte di psicologi ed esperti. Renzi viveva con la madre in via Martuscelli, nel rione Torrione. Il padre era morto.

Il cadavere di Maria Pia Guariglia venne scoperto qualche giorno dopo l’omicidio dagli agenti della Squadra mobile. L’uomo, invece, si trovava in stato confusionale. In cucina gli agenti trovarono resti umani che, probabilmente, stavano per essere cotti dal folle. Nel congelatore, inoltre, venne scoperto un piede dell’anziana.

La follia fa paura. I familiari dei malati mentali lo sanno bene, e sanno anche che per loro sarà dura in assenza degli ospedali psichiatrici giudiziari. E’ difficile gestire in casa malati di mente, che oltretutto sono anche molto pericolose. Emblematiche le parole proferite tempo fa da Annalisa (usiamo un nome di fantasia), donna che ha un fratello schizofrenico attualmente ricoverato presso un Opg: “Ho paura. Se chiudono gli Opg, mio fratello potrebbe essere liberato. E se esce ci ammazza tutti. Ci odiava tutti. Ci odia ancora. La sua schizofrenia paranoide gli causa deliri continui, che lo portano a individuare nei familiari i colpevoli di qualsiasi cosa gli accada”.

Parlando di suo fratello, Annalisa ha aggiunto: “Rompeva oggetti, passava le giornate a minacciarci, a urlare. Una volta mi ha dato un pugno in faccia per avergli girato lo sguardo. Era una bomba ad orologeria. Col senno di poi l’avrei denunciato ogni giorno, me ne vergognavo”. Alla fine il fratello di Annalisa è stato ricoverato in un Opg. Se tali strutture chiuderanno, però, cosa accadrà?