Quali sono le nazioni europee maggiormente colpite da infiltrazioni mafiose

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Mafia Europe

La parola “mafia”, come noto, viene immediatamente associata all’Italia, patria storica delle più famose organizzazioni criminali come Cosa Nostra, Ndrangheta e Camorra. Nel corso dell’ultimo mezzo secolo, tuttavia, i tentacoli delle organizzazioni criminali si sono estesi ben oltre i confini nazionali, estendendosi, di fatto, in tutta Europa.

Le attività criminali non si limitano più all’estorsione o al traffico di droga. Al giorno d’oggi, le mafie europee investono, infiltrano l’economia legale e riciclano denaro, sfruttando le falle normative e finanziarie presenti nei vari paesi membri. Nel prosieguo dell’articolo analizzeremo quali sono le nazioni europee, oltre all’Italia, che si sono dimostrate maggiormente vulnerabili al fenomeno mafioso.

Germania, una porta d’ingresso strategica per le organizzazioni criminali

Tra i paesi europei maggiormente esposti alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali rientra, senza alcun dubbio, la Germania, base logistica e operativa soprattutto per la Ndrangheta. Tutto ciò è emerso vigorosamente diciotto anni fa con l’omicidio avvenuto a Duisburg, che ha messo in luce come sia ben radicata la presenza di cosche calabresi in Germania.

Il territorio tedesco, d’altro canto, risulta particolarmente appetibile per svariati motivi: dalla competitività dell’economia tedesca ai controlli più blandi rispetto al passato nel settore bancario, ai quali si aggiunge un elevato livello di libertà imprenditoriale, la Germania è decisamente ambita da qualunque organizzazione criminale.

Spagna: l’eden della narcomafie

Il clima favorevole, la lunga costa e i flussi turistici sono fattori assai graditi alle organizzazioni criminali, che trovano terreno fertile in Spagna. La nazione iberica è da svariati anni un punto di riferimento centrale per il traffico di droga, soprattutto in entrata dal Sud America e dal Nord Africa.

Le aree più esposte alle infiltrazioni delle narcomafie sono l’Andalusia, la Catalogna, le Baleari e l’area del campo di Gibraltar. Nel territorio spagnolo operano non solo le organizzazioni sudamericane, ma anche quelle balcaniche, italiane, nigeriane e dell’Est-Europa.

Olanda, capitale europea del narco-business

Negli ultimi anni, l’Olanda sta affrontando una vera e propria emergenza legata alla criminalità organizzata. Città come Amsterdam e Rotterdam, ad esempio, sono diventate centrali logistiche fondamentali per il traffico di droga, grazie alla presenza di porti e infrastrutture avanzate.

L’allarme nei paesi tulipani è ai massimi livelli da almeno un lustro a questa parte. E l’assassinio del giornalista investigativo de Vries ha scioccato l’opinione pubblica olandese, mostrando quant’è radicata l’infiltrazione criminale nei Paesi Bassi, a tal punto che le autorità olandesi parlano apertamente di “narcostato parallelo”.

Belgio, un paese vulnerabile 

Un altro centro nevralgico delle mafie europee, sconosciuto ai più, è il Belgio. Il porto di Anversa è uno dei più utilizzati per l’ingresso della cocaina in Europa. Alcune inchieste giornalistiche in territorio belga hanno messo in risalto come il sistema criminale sia ramificato in tutto il paese ed è in grado di infiltrarsi anche nelle istituzioni pubbliche.

Anche in Belgio, al pari di altri paesi europei, si registra un forte aumento del fenomeno del riciclaggio di denaro, che riguarda, principalmente, investimenti immobiliari, società fittizie e conti bancari transnazionali. L’efficacia delle norme antiriciclaggio Europa è diventata essenziale per contrastare queste infiltrazioni, ma l’eterogeneità dei sistemi normativi nei diversi paesi rappresenta ancora oggi un ostacolo.

Est Europa, autentico crocevia di convergenza criminali

Se i paesi dell’Europa Occidentale rappresentano obiettivi per l’infiltrazione economica, quelli dell’Est sono diventati il luogo di convergenza per un elevato numero di organizzazioni criminali. Alcune nazioni come Bulgaria, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia rappresentano territori dove le mafie trovano appoggi locali, minori controlli statali e corruzione diffusa.

In queste nazioni, le mafie italiane e russe hanno stabilito collaborazioni con gruppi locali per gestire traffici illeciti di armi, esseri umani e rifiuti tossici. L’accesso a fondi europei, la carenza di trasparenza nella pubblica amministrazione e un sistema giudiziario talvolta inefficiente facilitano queste attività.