“Fear of Dying”, Erica Jong Tratta Amore e Morte nel Nuovo Libro

“Fear of Dying”, Erica Jong Tratta Amore e Morte nel Nuovo Libro

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Erica Jong: Amore e Morte in

Parlando di Vanessa Wonderman, la scrittrice Erica Jong ha detto: “E’ una donna alla ricerca di qualcosa. Non sa come vivere la sua esistenza dopo essere stata tanto bella”

 

Erica Jong ha rilasciato molte interviste, recentemente, a Roma dove ha presentato il suo ultimo libro, intitolato “Fear of Dying”. In Italia il romanzo è pubblicato col titolo “Donna felicemente sposata cerca uomo felicemente sposato”. L’autrice 73enne ha spiegato così il motivo per cui ha scelto tale titolo: “Non so perché è stato scelto questo titolo. Forse per la paura della morte. Esiste un tabù però tutti moriamo alla fine”.

La Jong ha ricordato che un tempo le persone morivano presto. Ora si può arrivare tranquillamente a 100 anni, anzi tale età può essere facilmente superata; un esempio è sua madre, che ha 101 anni.

Vanessa, la protagonista di “Fear of Dying”, si reputa una persona felice della vita ma, col passar del tempo, non si sente più appagata dalle performance del marito sotto le lenzuola; quindi decide di trovare la persona che possa soddisfarla mettendo un annuncio su Zipless.com, un sito d’incontri. Ebbene, Vanessa verrà contattata dalle persone più strane al mondo.

Erica ha dichiarato: “Di folli ne ho conosciuti tanti e quindi immagino si possano incontrare. Quando è uscito ‘Paura di volare’ mi sono arrivate polaroid di peni, lettere completamente pazze anche di donne che mi scrivevano: ‘Lascio mio marito. Posso venire a vivere con te?’. Questo non è il seguito di ‘Paura di volare’. Ho provato a scriverlo ma non riuscivo a trovare la voce. Isadora in questo caso ha un po’ il ruolo del Grillo Parlante di Pinocchio, un libro che adoro”.

Una delle doti della Jong è di riuscire a parlare con tranquillità e contemporaneamente di temi importanti come la morte, il sesso e l’amore.

Chi vive molto, secondo la scrittrice, dovrebbe sfruttare il tempo ulteriore che gli è stato fornito nel modo giusto, per il bene delle future generazioni. Condividiamo appieno il pensiero di Erica. Vivere non significa solo respirare, mangiare e dormire ma lasciare il segno, aiutare gli altri e le generazioni future”.