Mimicker Alarm, app sveglia che rende più dolce il risveglio

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Microsoft lancia app sveglia per Android: Mimicker Alarm

Ecco a voi un’interessante app lanciata dalla Microsoft per Android. Si tratta, in soldoni, di un’applicazione sveglia che, in realtà, serve per catalogare informazioni utili

 

Molti si staranno domandando come mai Microsoft, che ha lanciato il suo OS Mobile, abbia deciso di creare un’applicazione per Android, OS rivale. Beh, forse perché il colosso di Redmond vuole mettere a disposizione il frutto del suo lavoro per gli utenti di sistemi operativi concorrenti. Non è la prima volta, infatti, che Microsoft pubblica un’app sul Google Play Store.

Mimicker Alarm è un’app sveglia che cerca di rendere migliore la vita degli utenti in uno dei momenti più ardui della giornata, ovvero la sveglia mattutina. In sostanza, la sveglia si spegne solo dopo aver giocato un po’ con uno dei videogame presenti in Mimicker Alarm. Ciò, secondo Microsoft, rende meno devastante il risveglio.

Ogni mattina, Mimicker Alarm vi chiederà di svolgere attività diverse, come scattare una foto, un selfie o dire una filastrocca. Se l’utente resta inerte, la sveglia prosegue a suonare.

In realtà, Microsoft non vuole solo rendere felice il risveglio delle persone, ma ha un secondo fine: grazie all’app Mimicker Alarm vuole ottenere più informazioni e dettagli possibili per portare avanti e perfezionare le sue ricerche sull’intelligenza artificiale. Non è un caso, quindi, che l’app sia stata pubblicata sul Google Play Store.

Android è l’OS Mobile più popolare e diffuso al mondo, tale dunque da permettere alla Microsoft di reperire un grosso quantitativo di informazioni per migliorare i suoi studi sull’intelligenza artificiale. Windows 10 Mobile, infatti, pur essendo apprezzato da molti utenti non è diffuso come il sistema operativo mobile di Google. Insomma, Microsoft sfrutta Android per migliorarsi sul campo dell’intelligenza artificiale che, in futuro, aiuterà molto l’uomo. Secondo molti, come Elon Musk (numero uno di Tesla), l’intelligenza artificiale “è più pericolosa del demonio”.