Nomadi: Raduno-Concerto a Novellara. Mannoia Riceve Tributo ad Augusto Daolio

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Novellara, Mega Concerto Nomadi

Ogni anno, i fan dei Nomadi, si radunano a Novellara per celebrare la band a suon di musica. Anche quest’anno si è svolto il mega raduno-concerto, il 24esimo, intitolato ‘Nomadicontro’

 

Tantissimi fan sono accorsi a Novellara, lo scorso weekend per partecipare a ‘Nomadincontro’, un raduno eccezionale per omaggiare una delle band italiane più famose e longeve: i Nomadi. Atmosfera serena e festosa al PalaEnelEnergia, nel Reggiano. Sul palco è salita, in veste di ospite speciale, Fiorella Mannoia, che ha ricevuto il ‘tributo ad Augusto Daolio’; poi, la cantautrice romana ha cantato assieme ai Nomadi la celebre ballata “Dio è morto”. Dopo la breve ma intensa performance con la band, la Mannoia ha detto:

“Il sogno di duettare con Augusto oggi si avvera idealmente”.

Dopo lo straordinario raduno-concerto a Novellara, i Nomadi hanno postato un messaggio su Facebook e il video di “Io voglio vivere” realizzato durante la performance reggiana, ringraziando molto tutti i fan che hanno assistito al concerto:

“Per noi questa canzone è sempre attuale”.

Beppe Carletti, fondatore del gruppo assieme ad Augusto Daolio, tornerà a breve ad esibirsi dal vivo coi suoi compagni. E’ in programma, infatti, il tour “Come potete giudicar… Tour 2016”, che aprirà i battenti in primavera e toccherà diverse città italiane. Beppe Carletti è senza dubbio l’anima dei Nomadi, così come lo era Augusto che, purtroppo, morì nel 1992; qualche giorno fa avrebbe compiuto 69 anni. Daolio nacque a Novellara il 18 febbraio 1947 e sempre a Novellara passò a miglior vita, il 7 ottobre 1992. Augusto amava la vita e la musica, così come il suo amico e ‘collega’ Beppe Carletti.

Tre anni fa, Beppe Carletti fece uscire “Io vagabondo”, libro autobiografico che racconta anche il suo profondo legame con Augusto, artista che conobbe per caso, nel 1963, in un locale di Rovigo. Riportiamo uno stralcio del volume:

“Una sera di nebbia del gennaio del 1963, in un locale di Trecenta, in provincia di Rovigo, feci la conoscenza di un tipo magro come un chiodo, con un accenno di barba e un paio di occhialoni sul naso. Il suo nome era Augusto…”.

Carletti e Daolio fondarono i Nomadi proprio nel 1963, iniziando ad esibirsi nelle balere. Dopo 2 o 3 brani, si sedevano e scambiavano qualche chiacchiera col pubblico. Erano fatti così e Carletti vorrebbe che i Nomadi si esibissero in tal modo anche oggi, anche se il mondo è cambiato. I Nomadi non hanno mai cercato il successo, che è arrivato per caso. E’ accaduto lo stesso, del resto, a molte altre band e cantautori famosi. Parlando della sua grande amicizia con Augusto, Beppe ha confessato:

“Non abbiamo mai litigato, non ce n’era bisogno, ognuno sapeva cosa doveva fare e lo faceva. Con lui ho vissuto, suonato, pianto, mi sono cambiato nei camper…”.

Poi è arrivata la malattia che, alla fine, stroncò Augusto. Carletti ha rivelato riguardo agli ultimi momenti di vita del co-fondatore dei Nomadi:

“Stava morendo, lottava col suo male, e un giorno mi fa: ‘Oh Beppe, quando starò bene prendiamo le nostre donne e andiamo a fare il giro del mondo?'”.

Un legame fortissimo quello tra Beppe Carletti e Augusto Daolio, che vive ancora grazie al grande potere della musica.