Pompei, faceva il medico ma senza laurea in endocrinologia

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Pompei, falso endocrinologo denunciato: esercitava senza laurea

Faceva il medico ma non aveva mai conseguito la laurea in endocrinologia. Alla fine, un 33enne di Pompei è stato scoperto e denunciato dai carabinieri.

Laurea falsa appesa al muro

I militari di Pompei hanno perquisito la casa del falso medico, in via Roma, ed hanno constatato che quella appesa al muro era una laurea falsa. Con quel documento, probabilmente, l’uomo voleva far credere ai pazienti che potevano fidarsi di lui. Insomma, il 33enne è un truffaldino vero e proprio. Eppure ha curato tanti pazienti. Nessuno aveva mai scoperto che l’uomo la laurea in endocrinologia non l’ha conseguita. Ovviamente, non è iscritto all’albo. I carabinieri hanno scoperto che il cialtrone di Pompei sfruttava un codice medico di un endocrinologo vero, suo omonimo.

I carabinieri di Pompei hanno sequestrato quasi 300 cartelle cliniche di pazienti ignari di tutto. Ignaro delle vicenda anche l’endocrinologo di cui il 33enne utilizzava il codice medico.

Oltre alle cartelle mediche, i militari hanno sequestrato pc e strumenti medici. Diploma di laurea e attestati di specializzazione appesi al muro erano falsi. Un imbroglione in piena regola che ha giocato con la salute di tantissimi pazienti. Adesso il 33enne pompeiano dovrà vedersela con la giustizia. L’accusa è di esercizio abusivo della professione.

Purtroppo di casi del genere, in Italia, ne sono stati scoperti molti. Medici, dentisti ed altri professionisti che hanno esercitato la professione senza averne titolo. Insomma, soggetti che hanno svolto per anni un mestiere senza laurea e senza iscrizione all’albo. Beh, si tratta di casi che si commentano da soli.

Lodevole intervento dei carabinieri di Pompei

Per incastrare il falso endocrinologo di Pompei, i carabinieri si sono finti clienti. Una bella operazione quella svolta dai militari diretti dal comandante Tommaso Canino e dal capitano Andrea Rapone. All’inizio il finto medico ha respinto ogni addebito; poi, durante l’interrogatorio, ha confessato il suo comportamento illegale. Tutto è partito da una denuncia sporta da un paziente a cui erano state prescritte dosi elevate di un farmaco.