Yara Gambirasio: processo inizia, Bossetti in aula. “Non ho nulla da nascondere”

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Oggi, 3 luglio 2015, inizierà il processo a Massimo Bossetti, il muratore accusato di aver ucciso la giovane Yara Gambirasio. Massimo si presenterà, dunque, dinanzi ai magistrati della Corte d’assise di Bergamo. Ci sono voluti 5 anni per arrivare al dibattimento. Il corpo esanime di Yara, infatti, venne scoperto nei pressi di Chignolo d’Isola il 26 febbraio 2011. Yara era scomparsa qualche giorno prima.

Tantissimi giornalisti, reporter e cameraman si sono giò appostati davanti al palazzo di Giustizia. Nell’Aula non potranno entrare smartphone e tablet per questioni di sicurezza. Bossetti ci sarà; invece i genitori di Yara no. Il padre e la madre della vittima hanno rivelato che loro si presenteranno in Aula solo quando verrà chiesto loro di testimoniare.

L’inchiesta sulla morte di Yara Gambirasio è durata tanti anni, durante i quali sono state effettuate tantissime indagini; basti ricordare che, ad esempio, sono stati effettuati ben 18.000 prelievi di Dna, tanti confronti ed esami di pezzi di tessuti. Alla fine gli inquirenti hanno concluso che Bossetti avrebbe inferto a Yara 3 colpi in testa tante coltellate. Il motivo, però, non si conosce. Perché quel muratore sposato si è accanito in tal modo contro quella ragazza tutta casa e palestra? Lo cercheranno di capire i magistrati della Corte d’Assise di Bergamo, dove oggi si presenterà Bossetti, che recentemente ha detto: “Non ho nulla da nascondere“.

Certo non sarà facile per Massimo Bossetti smontare quella che finora è la ‘prova regina’ ovvero quella porzione di Dna ritrovata sulle mutande e sui leggins di Yara. Ebbene sì, quel frammento di Dna coincide proprio con quello del muratore 44enne, sposato e padre di 3 figli, che vive oramai da un anno nel carcere di Bergamo. I difensori di Bossetti, però, sono certi di far cadere l’accusa di ergastolo. Ottimismo o disperazione estrema? C’è quella traccia biologica del Bossetti a pesare come un macigno. Una prova simile è veramente solida e irripetibile. Come si destreggeranno gli avvocati di Bossetti? Lo vedremo a breve. Forse punteranno sulla diversità tra Dna nucleare e mitocondriale? Tale aspetto, per gli studiosi del laboratorio di genetica forense di Pavia, così come per diversi giudici, non è rilevante; per i legali di Bossetti sì.

In realtà, anche gli avvocati del muratore riuscissero a far cadere la ‘prova regina’ del Dna ci sarebbero altre grane, come quella della calunnia. Ricordiamo che Massimo Bossetti tentò di accusare un suo ex collega in merito all’uccisione della Gambirasio. Come spiegare, poi, la presenza del furgone del muratore nei pressi della casa di Yara e della palestra che frequentava nelle ore della scomparsa della minorenne? Quel furgone è stato immortalato più volte in quelle zone poco prima del ritrovamento del cadavere Yara. Non finisce qui. Che dire delle celle telefoniche di Bossetti, che tra le 17,45 e le 18,47 del 26 novembre 2010 captano proprio l’area in cui si trovava la ragazzina. Eppure quel pomeriggio non c’era alcun motivo apparente per cui Bossetti si sarebbe dovuto trovare a Brembate, visto che quel giorno non si recò in cantiere.

Gli uomini dei Ros hanno scoperto un filo di tessuto sintetico sui leggins di Yara della bambina che collima proprio col tessuto del sedile dell’Iveco di Bossetti. Insomma, secondo gli inquirenti Yara salì su quel furgone di sua spontanea volontà. Una donna ha affermato di aver notato la Gambirasio sul furgone del muratore. Il mezzo era posteggiato nei pressi della palestra. Non sarà facile, insomma, per i legali di Bossetti provare l’innocenza del loro assistito.

Yara non sapeva che nel mondo esistesse così tanto male. Lei, che viveva in un paese tranquillo, lontano dalla mondanità e dal caos delle grandi metropoli. Eppure quel piccolo paese è diventato la sua tomba. Yara amava lo sport e come sempre si era recata presso la Città dello sport di Brembate d’Adda. Aveva tanti amici Yara. Tutti le volevano bene e nessuno avrebbe mai immaginato che quella bella e brava ragazzina avrebbe potuto fare una fine del genere. Il cadavere della giovane venne ritrovato in un campo gelato di Chignolo d’Adda, nei pressi di una discoteca. Da quel momento in poi sono iniziate le indagini che hanno portato all’arresto di Massimo Bossetti.

Il processo durerà molto e, sebbene in Aula non siano ammesse le telecamere, verranno molte foto e video. Massimo Bossetti, secondo voi, è innocente o colpevole? Siete tra gli innocentisti o colpevolisti?