“Mia madre”, John Turturro: “Incantato dal copione”

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Il grande attore e regista americano John Turturro ha parlato recentemente della sua collaborazione col cineasta romano Nanni Moretti in “Mia madre”. Nella pellicola Turturro veste i panni di Barry Huggins, uomo bizzarro e sbadato.

Turturro ha rivelato che ha incontrato per la prima volta Moretti al Festival di Cannes, tanti anni fa: “Ha proiettato il mio primo film da regista, Mac, nel suo Nuovo Sacher. Abbiamo cenato un po’ di volte insieme, negli anni. Ai tempi di Habemus Papam mi aveva parlato di un ruolo, ma ero impegnato. Nanni apprezza il mio lavoro e io il suo. Adoro i suoi primi film, così ironici, profondi e critici nei confronti della società italiana. Mi piace quello con le scarpe uguali e la Sacher: Bianca. Mi piace come con gli anni sia maturato, diventato più serio. Mantenendo però intelligenza e sguardo critico. E il divertimento. Qualità rare nel cinema. Quando ho letto il copione, ne sono rimasto incantato”.

L’artista americano non ha risparmiato elogi per Moretti: “Nanni è un osservatore acuto e sensibile. Tutti abbiamo una famiglia. E molti, me compreso, una relazione forte con la madre. Sentivo che ogni dettaglio nasceva dalla realtà. Da lettore, prima che attore, mi sono sentito toccato. La storia era profondamente personale per Nanni ma anche per me, per il pubblico”.

“Mia madre” è un film che farà parlare molto di sé per via della trama e del cast, composto da ‘mostri sacri’ del cinema come Moretti, Buy e Turturro. Moretti, indubbiamente, è ‘affezionato’ a questo film autobiografico. Sua madre, un’insegnante, è morta qualche anno fa.

Terminiamo questo articolo con un commento di Travaglio sull’ultimo capolavoro di Moretti: “Dev’essere un grande film. Non saprei dire dove e perché, ma un pochino questo film segna il passo, vibra meno ad esempio di Habemus Papam e La stanza del figlio, e di diversi altri di Moretti, ma è solo un parere. Innegabile che sia molto riflettuto e vissuto per la vicenda personale di Moretti stesso e per lo script  di Francesco Piccolo (viene in mente questa parola perché citata da Turturro, che pare abbia spesso improvvisato da istrione qual è). Un lavoro con le migliori intenzioni”.