#obiettiamolasanzione: Donne contro Multe Pesanti per Aborto Clandestino

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Proteste Donne per Depenalizzazione Aborto Clandestino: No a Multe Salate

L’Italia, si sa, è il Paese delle mille contraddizioni. Ogni progresso ci sono due regressi. Mentre in Parlamento sta discutendo il ddl Cirinnà sulle unioni civili e la stepchild adoption molte donne contestano la super multa introdotta dal Governo per l’aborto clandestino

 

L’interruzione di gravidanza clandestina è stata depenalizzata da un recente decreto legislativo. In sostanza, l’aborto clandestino non è più un reato ma un illecito amministrativo sanzionato con una multa pesantissima, tra i 5.000 e i 10.000 euro. Pensate che, prima del decreto legislativo in questione, la multa era di 51 euro. La nuova normativa, ovviamente, non apporta benefici in quanto le donne non si recheranno negli ospedali in caso di problemi dopo l’aborto e non forniranno nome e cognome di chi ha praticato l’interruzione di gravidanza clandestina.

La nuova disciplina normativa sull’aborto, dunque, non piace e numerose proteste si stanno facendo sentire sui social network. Su Twitter, ad esempio, è stata lanciata #obiettiamolasanzione. E’ stata anche inviata una lettera al premier Renzi affinché venga modificata la nuova disciplina che rischia di provocare numerosi danni. Titti Cerrano, presidente dell’associazione Dire, sottolinea l’inutilità e la lesività dell’aggravamento delle pene in caso aborto clandestino, aggiungendo che non sono state prese minimamente in considerazione le esigenze delle donne. Nella lettera inviata al presidente del Consiglio viene rimarcato che in Italia è alta la percentuale dei ginecologi obiettori, con picchi del 93,3% in Molise.

Il popolo del web è indignato per le nuove e pesanti sanzioni contro l’aborto clandestino e chiede l’immediata correzione di una normativa sbagliata e la previsione di norme serie ed efficaci anche riguardo all’educazione alla contraccezione. Tornado al discorso sull’obiezione di coscienza dei ginecologi italiani, dobbiamo sottolineare che anche il Consiglio d’Europa si è pronunciato in merito:

“Si tratta di una violazione dei diritti delle donne che alle condizioni prescritte dalla 194 del 1978 intendono interrompere la gravidanza”.

Non è che il Governo adesso ha intenzione di fare cassa anche sugli aborti clandestini?