Università “Roma Tre”: studente Ingegneria si spara colpo in testa

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Studente suicida a

Luttuoso episodio, a mezzogiorno, alla facoltà di Ingegneria dell’Università Roma Tre, a Roma. Uno studente si è sparato in testa

 

 

Le forze dell’ordine e il personale sanitario sono subito accorsi in via della Vasca Navale ma, purtroppo, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del ragazzo. Secondo alcuni testimoni, il ragazzo si è puntato la pistola alla testa ed ha fatto fuoco. Ignote, per ora, le cause della tragedia avvenuta davanti all’ingresso della facoltà di Ingegneria della terza università capitolina. A scoprire il cadavere dello studente, un ragazzo originario di Potenza iscritto al secondo anno di Ingegneria meccanica, è stato un sorvegliante, che aveva sentito uno sparo. Subito sono stati chiamati i poliziotti e gli operatori sanitari. Il ragazzo aveva ancora in mano l’arma con cui si è suicidato. Una storia triste. Perché il ragazzo si è voluto togliere la vita? Qual è la ragione che lo ha portato a compiere il gesto estremo?

Secondo alcuni studenti, il suicida aveva il porto d’armi. Alcuni testimoni hanno raccontato che, dopo mezzogiorno, lo studente di Ingegneria si è diretto verso l’ingresso della sua facoltà ed ha estratto una pistola dal suo zainetto; poi l’ha puntata contro la sua testa ed ha premuto il grillo. Alla scena hanno assistito diverse persone: una si è sentita male ed è stata trasportata al vicino nosocomio “Sant’Eugenio”. Un altro episodio di cronaca nera ha avuto come teatro un ateneo italiano. Negli ultimi anni, diversi studenti si sono tolti la vita nei pressi delle università che frequentavano. Ha destato scalpore, ad esempio, lo scorso novembre la morte di un 19enne, studente di Lettere presso l’università di Palermo, perché avvenuta in circostanze simili a quelle in cui perse la vita il dottorando 27enne Norman Zarcone. Il 19enne, infatti, si è lanciato dalla stessa finestra, al settimo piano dell’ateneo, dove anni prima si lanciò Zarcone.