Vegan Store nel Mercato di Testaccio: Barbara Minacciata da Macellai

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Mercato Testaccio: Titolare Vegan Store Aggredita

Barbara ha aperto un Vegan Store nel mercato coperto di Testaccio, a Roma, ma nessuno l’ha accolta bene, anzi è stata bersagliata da critiche, anche perché accoglie bimbi rom nel suo store

 

Ha avuto un bel coraggio, Barbara, ad aprire, 3 mesi fa, uno store vegan a Testaccio, quartiere romano dove si mangia molta carne. Macellai e pescivendoli hanno subito iniziato a contestare la donna per i numerosi cartelli animalisti apposti vicino al suo banco, il numero 83 del mercato coperto testaccino.

Barbara ha affermato che, inizialmente, tutti gli altri negozianti sembravano cordiali; poi, però, sono arrivate le lamentele. Molti hanno protestato per il volume della musica, troppo alto; altri per l’incenso. Sono stati chiamati anche i vigili urbani che, però, non hanno potuto fare nulla, visto che Barbara svolge la sua attività legalmente. Nessuna irregolarità, dunque.

Ai macellai e ai venditori di pesce, però, non va giù il fatto che Barbara esorti a non mangiare carne e pesce, costituendo un’insidia per le loro casse. Simona, titolare del banco 95, ha detto a Barbara: “Tu non puoi arrivare qui e fare come ti pare. Il mercato è di tutti e non puoi dire ai nostri clienti ‘non comprare il prosciutto’ quando noi ci campiamo”.

Barbara non piace non solo perché vende cibi vegan e pregiudica, dunque, l’attività di altri negozianti ma anche perché fa entrare persone coi cani e bimbi rom. Tutto ciò è inammissibile per Simona che, l’altro giorno, si è messa a litigare nuovamente con Barbara. Quest’ultima avrebbe anche chiamato la Polizia in quanto sarebbe stata picchiata.

“Si è avvicinata qui, ha detto ‘ci devo parla’ io?’, mi ha chiesto in malo modo di spegnere l’incenso, le ho detto che anche lei puzzava, di pesce, allora mi ha rovesciato tutti i prodotti dal banco, e mi ha dato una manata, ha affermato Barbara. Silvia, invece, nega di aver alzato le mani. Chi avrà ragione?