La regione Lombardia stanzia 270 mila euro contro la ludopatia

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I fondi regionali sono stati distribuiti per 14 progetti in 131 comuni. A Milano sono stati stanziati 449.778 euro, 233.367 a Bergamo e 239 mila euro a Varese.

L’assessore all’Urbanistica e al Territorio in Lombardia Viviana Beccalossi continua lungo la strada della lotta alla ludopatia. “I numeri ci spingono a lavorare con ancora più convinzione per combattere questa piaga sociale”, ha affermato commentando i risultati del nuovo Bando regionale per il contrasto alla ludopatia.

La Beccalossi per dimostrare che non ha intenzione di mollare la presa, in questa battaglia che porta avanti da anni, lancia una provocazione al governo affinché “capisca quale strada seguire”. L’assessore fa riferimento con queste parole alla decisione che ha portato all’avvio di altri 91 progetti presentati dalle amministrazioni comunali che hanno partecipato al nuovo bando regionale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico, per i quali sono stati stanziati fondi per ben 2 milioni di euro. Sono 899 i comuni lombardi, 124 le scuole, 304 i partner pubblici e privati, tra cui parrocchie, Ats, associazioni di volontariato, sportive o centri anziani, impegnati nell’opera della prevenzione.

A Brescia, 269.072 euro, saranno impiegati su 14 progetti in 131 comuni. Le somme vanno dai 12.672 euro per Montichiari ai 30 mila stanziati, per esempio, per due progetti in Valle Sabbia, Chiari, Sebino e Palazzolo (capofila). In città, 15 mila euro.

Beccalossi ha ricordato che proprio con l’intenzione di non disperdere tutte le esperienze messe in campo in questi anni il bando è stato articolato in 3 linee, di cui la prima (49 progetti) dedicata alla prosecuzione di progetti già finanziati nel precedente bando, la seconda (31 progetti) a nuovi progetti presentati da nuovi soggetti e la terza (12 progetti) dedicata a nuovi progetti presentati da soggetti già finanziati con il precedente bando. L’obiettivo è quello di continuare a lavorare su “informazione e comunicazione, formazione, ascolto e orientamento, controllo, azioni no slot, vigilanza, ricerca”.

A Montichiari esiste ad esempio il progetto No slot chiamato “Non farti prendere dal gioc@-Fai il nostro gioco”; a Brescia “Il dado è tratto”; a Borgosatollo “Mind the gap” e per la comunità montana di Valtrompia “Slot off, life on”. Sono solo alcuni esempi di prosecuzione di progetti già approvati e lanciati con il bando di due anni fa, che ha finanziato 68 progetti in 700 comuni e per oltre 1500 candidati. Tutti questi progetti hanno in comune la trasversalità e vedono impegnati in prima linea nella lotta al gioco d’azzardo parrocchie, Caritas e sindacati, Camera del lavoro e squadre sportive, tutto il sistema sanitario bresciano e i centri di assistenza per disoccupati e pensionati.

Stime recenti pubblicate su LiguriaPlanet indicano “che tra lo 0,1 e lo 0,8% della popolazione adulta soffra di ludopatia e che un ulteriore 0,1-2,2% mostri un coinvolgimento nel gioco d’azzardo potenzialmente problematico. Sono problemi che riguardano anche bambini e adolescenti, sempre più a rischio proprio per la facilità di accesso a internet e dunque ai siti di gioco d’azzardo”.

Le cifre, da sole, non bastano a spiegare come grazie a questi progetti ogni giorno si occuperanno della ‘droga del terzo millennio’ non solo buona parte dei Comuni bresciani, ma decine di realtà, alcune apparentemente molto distanti tra loro. In poche parole l’intera società civile”, ha spiegato Beccalossi. Rinnovando l’invito rivolto anche ad istituzioni come la Federazione italiana gioco calcio, che dovrebbe abbandonare le sponsorizzazioni legate al gioco d’azzardo.

Secondo l’assessore l’esempio lombardo dovrebbe essere seguito dall’Esecutivo. Per tale ragione invierà “il materiale al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al sottosegretario Pier Paolo Baretta e al leader dell’Anci Antonio Decaro, per far capire loro come la strada giusta da seguire in materia di ludopatia sia quella tracciata in Lombardia, e non le politiche morbide e poco incisive previste dal Governo”.

A Roma il tema ludopatia viene derubricato a questione tecnica e contabile in riferimento ai 10 miliardi di euro a cui ammonta il gettito fiscale garantito dal gioco, in Lombardia lavoriamo tutti insieme per trattare questo problema per ciò che è: un’emergenza sociale”, ha concluso.