Latte e derivati con etichetta indicante origine: allevatori italiani in festa

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Latte: etichette mostreranno provenienza italiana

Una bella vittoria per gli allevatori e i produttori italiani, visto che d’ora in avanti le confezioni di latte e i derivati avranno etichette indicanti la provenienza. Il dato è stato annunciato oggi, in occasione del World milk day, evento promosso da Coldiretti. Lieto anche il ministro della Politiche agricole, Maurizio Martina, che ha detto:

“Con oggi ufficializziamo che l’Italia porta in etichetta l’origine del latte e dei suoi derivati. E’ una tappa storica per il mondo dei produttori e degli allevatori ed è necessario per garantire sempre di più e sempre meglio i nostri allevatori in questo momento molto difficile per la crisi del latte che sta vivendo tutta l’Europa… Su contraffazione e falso made in Italy dovremo chiedere fuori dal contesto europeo degli accordi”.

Pochi sanno che l’Italia importa ingenti quantità di latte e suoi derivati dall’estero perché finora le etichette su tali prodotti non ne indicavano la provenienza. Ora si cambia. Coldiretti afferma che, finalmente, qualcosa si sta muovendo in favore degli allevatori e produttori italiani, molto penalizzati negli ultimi anni dai prodotti stranieri:

“Dalle frontiere italiane passano ogni giorno 24 milioni di litri di latte equivalente, tra cisterne, semilavorati, formaggi, cagliate, e poveri di caseina per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori…”.

Coldiretti ha recentemente ricordato che è passato un anno circa dalla fine delle quote latte, eppure gli allevatori sono al collasso per svariate ragioni, tra cui il brusco calo dei prezzi e la concorrenza spietata di latte e derivati stranieri. Così non si può andare avanti: bisogna aiutare il made in Italy, non ‘affossarlo’. Il ministro Martina ha affermato più volte che il settore verrà aiutato dallo Stato. L’apposizione di etichette che indicano la provenienza dei prodotti è già un piccolo passo per far ‘risorgere’ le stalle italiane e un settore in ginocchio.