“Fantozzi” Compie 40 anni, Paolo Villaggio Omaggiato al Festival di Roma

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Paolo Villaggio Omaggiato al Festival di Roma

E’ praticamente impossibile trovare una persona, in Italia, che non abbia mai sentito parlare del ragionier Ugo Fantozzi, personaggio interpretato da un un insuperabile Paolo Villaggio in una saga straordinaria che ha fatto ridere a crepapelle tantissime persone. Anche oggi le avventure di Fantozzi suscitano ilarità

 

Sono passati già 40 anni dalla realizzazione del primo “Fantozzi” e il Festival del Cinema di Roma ha voluto celebrare Paolo Villaggio, interprete di un personaggio mitico nella storia del cinema italiano. Ugo Fantozzi è il simbolo dell’impiegato medio italiano che viene vessato e deriso dai colleghi. “Fantozzi” è un film sempre attuale, visto che tratta argomenti ancora, purtroppo, radicati nel sistema italiano, come il mobbing e le prepotenze sul posto di lavoro.

Oltre a uno straordinario Paolo Villaggio, hanno determinato il successo della saga comica di “Fantozzi” anche attori come Gigi Reder (ragionier Filini), Anna Mazzamauro (signorina Silvani), Liù Bosisio (moglie di Fantozzi) e Plinio Fernando (sgraziata figlia di Fantozzi).

Tutto il cast di “Fantozzi”, nelle ultime ore, ha sfilato sul red carpet del Festival del Cinema, facendo sorridere ancora una volta il pubblico con numerose battute. Ricordiamo che nei prossimi giorni torneranno nei cinema, in versione restaurata, sia “Fantozzi” che “Il secondo tragico Fantozzi”. Tutti in sala, dunque, il 26, 27 e 28 ottobre per rivedere “Fantozzi” e il 2, 3 e 4 novembre per “Il secondo tragico Fantozzi”.

Paolo Villaggio, intervistato al Festival di Roma, ha rivelato che, secondo lui, Ugo Fantozzi si troverebbe meglio a vivere nell’attuale società rispetto a quella degli anni ’70: “Adesso sarebbe nel suo habitat naturale, oggi gli italiani sono tutti Fantozzi. Sono tutti rassegnati ad aspettare fino a quarant’anni senza trovare lavoro, sono quasi tutti rassegnati ai politici che abbiamo. Con una violenza inaudita parlano dei politici ladri ma nessuno che abbia il coraggio di dire adesso tutti insieme li sbattiamo fuori. L’italiano è un finto intellettuale che quando si trova con gli altri finti intellettuali parla per sei minuti di politica utilizzando concetti già collaudati e studiati a memoria, poi qualcuno improvvisamente chiede ‘E Totti?’ E da quel momento si parla solo di calcio e di Totti perché gli italiani amano il calcio e sono tutti tecnici, ma nessuno è tecnico di come si governa il nostro Paese”.