Morti sospette ospedale Lugo: direttrice sanitaria indagata

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La Procura di Ravenna ha notificato alla direttrice sanitaria dell’ospedale di Lugo l’avviso di fine indagini in merito al decesso della 78enne Rosa Calderoni. I pm ipotizzano omissione di atti d’ufficio correlata all’autopsia interna svolta, nonostante le direttive contrarie dei dirigenti Ausl, su una paziente uccisa con una iniezione di potassio. Ricordiamo che è già in carcere Daniela Poggiali, ex infermiera, in quanto accusata di omicidio

 

 

La notifica alla direttrice sanitaria si riconduce al processo che inizierà il prossimo 16 ottobre e che vedrà tra gli imputati proprio Daniela Poggiali. Secondo l’accusa, dopo il decesso della Calderoni e, accertato il boom di morti in occasione dei turni della Poggiali, il direttore sanitario dell’Ausl Romagna e la direttrice della Medicina Legale di Ravenna avevano vietato lo svolgimento di altre autopsie interne. Sul cadavere di Rosa Calderoni, però, l’autopsia venne eseguita senza avvertire la magistratura.

E’ veramente un giallo la vicenda delle morti all’ospedale di Lugo. La maggior parte dei decessi avveniva stranamente durante i turni dell’infermiera Daniela Poggiali. Quest’ultima ha sempre respinto ogni addebito, asserendo che ha voluto solo aiutare gli altri. “Mi hanno già condannato come una serial killer ma la verità è che senza la prescrizione del medico non ho mai dato neppure un sedativo ai pazienti. Figuriamoci se ho ucciso”, ha rivelato qualche mese fa Daniela Poggiali, l’oramai ex infermiera messa in manette in quanto accusata di aver ucciso una paziente anziana con un’iniezione di potassio. La donna è anche indagata per vilipendio di cadavere per diverse immagini che la ritraggono felice vicino al cadavere di un paziente appena morto. E’ decisamente una storia allucinante.

La Procura ritiene che la Poggiali ha ucciso sempre con la medesima tecnica, ovvero un’iniezione letale di cloruro di potassio. La donna è considerata così pericolosa che neanche i magistrati del Tribunale del Riesame l’hanno rimessa in libertà, rigettando l’istanza di scarcerazione presentata dal suo legale. Il professor Franco Tagliaro ha sottolineato che, quando in reparto c’era la Poggiali, spiravano troppe persone nell’ospedale di Lugo.

La Poggiali, durante un’intervista, ha così spiegato il boom di morti, in ospedale, quando in reparto c’era lei: “Non me lo spiego ma bisogna considerare alcune cose: che io lavoravo molto e quindi ero molto presente, facevo molte notti, anche perché il mio lavoro non mi dispiace e se qualcuno mi chiedeva una sostituzione io non mi tiravo indietro. Comunque sia, io non ho ucciso nessuno. Anzi, ho sempre vissuto per aiutare gli altri e i pazienti in modo particolare. Non c’è cosa più distante da me di un assassinio. Non riesco ad accettare tutto quello che sta succedendo. Voglio uscire da qui e a testa alta”.

Molte colleghe della Poggiali pensano che lei sia effettivamente un’assassina. Ecco come l’ex infermiera ha reagito: “Mi è caduto il mondo addosso quando ho letto queste dichiarazioni perché fino al giorno prima loro stesse dicevano il contrario. Hanno cominciato a parlar male di me dopo che è scoppiato il caso. Penso che si tratti di risposte condizionate dagli eventi. Se non fossi stata indagata avrebbero detto il contrario. Io posso avere dei modi un po’ bruschi e spicci, a volte, ma non faccio mai del male”.

Il legale della Poggiali ha sottolineato che la sua assistita è delusa del fatto che tutti pensano che sia una killer, proprio lei che ha sempre fatto il possibile per salvare la gente.

La Procura sostiene che Daniela Poggiali ha ucciso molti pazienti col potassio. Ma cosa pensa l’ex infermiera del potassio? “Lo conosco, lo maneggiavo, so quali sono le qualità terapeutiche e la pericolosità. Mai usato fuori dalle prescrizioni mediche… Oggi sono una persona crudele, anche una ladra. Tutto viene riletto in senso negativo. Sono molto arrabbiata per questo”.