Vittorio Brumotti replica agli aggressori: “Tentano di nascondersi dietro ad una rissa mai avvenuta”

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Vittorio Brumotti, come sapete, è stato aggredito la scorsa settimana nel Savonese, mentre era in bici assieme al padre. L’inviato di Striscia la Notizia è stato subito trasportato in ospedale, visto che aveva riportato ferite su tutto il corpo, specialmente sul volto

 

Brumotti, attraverso una nota stampa, ha replicato alle affermazioni di coloro che l’hanno picchiato, secondo cui a Toirano c’è stata una rissa e non un’aggressione unilaterale: “Ho letto con profondo rammarico e amarezza le dichiarazioni rese dagli aggressori per mezzo del loro avvocato in vari organi di stampa. Non solo non ammettono le loro colpe, come avevo chiesto apertamente per tentare di svelenire una situazione che ha dell’incredibile e che poteva concludersi ancor peggio per me ed i miei compagni di allenamento, con il rischio di sfociare in pericolose reazioni xenofobe, ma tentano di nascondersi dietro ad una rissa mai avvenuta. La realtà, come dimostrano i video ed i numerosi testimoni dell’accaduto, è una sola: io, mio padre ed i due amici che erano con noi durante l’allenamento di martedì siamo stati aggrediti selvaggiamente ed immotivatamente da due brutali soggetti, coadiuvati poi da una terza di sesso femminile che mi ha colpito al petto mentre ero a terra inerme. Gli aggressori, non solo non hanno avuto remore a ridurmi nello stato in cui sono, con il serio e concreto rischio di compromettere definitivamente la mia carriera, ma prima ancora — fatto esemplare ed evidente delle loro intenzioni — hanno sbarrato la strada alla macchina che ci faceva da safety car per aggredire con incomprensibile ed ingiustificata ferocia il suo conducente. L’intervento mio e di mio padre per evitare il peggio al conducente è stato evidentemente di stimolo agli aggressori per dare ulteriore sfogo alla loro brutalità, confermata dall’utilizzo di un corpo contundente — verosimilmente un tirapugni — da parte di uno dei due che nel colpirmi ripetutamente, mi ha sfondato la parete orbitale dell’occhio destro. Se non fosse stato per i caschetti che portiamo in allenamento, rimasti scalfiti dai terribili colpi, oggi probabilmente non saremmo qui né io, né tantomeno mio padre, a raccontare la vera storia di una tanto brutale, quanto inspiegabile aggressione”.

Brumotti ha dichiarato di aver dato mandato al suo legale per tutelarlo in tutte le sedi, nonché per un risarcimento dei ‘pesanti’ danni subiti.