“MUCH LOVED”, FILM VIETATO IN MAROCCO: OFFESA AI VALORI MORALI

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MUCH LOVED, VENDERE IL PROPRIO CORPO PER SOPRAVVIVERE

E’ costato caro al regista Nabil Ayouch trattare il tema delicato della prostituzione a Marrakech nel film “Much loved”, che uscirà domani, 8 ottobre 2015, nelle sale italiane

 

La pellicola del cineasta franco marocchino è stata anche presentata al Festival di Cannes, ma le autorità marocchine lo hanno bandito in quanto rappresenta un’offesa ai valori morali, alle donne marocchine e alla reputazione della nazione. Il regista Ayouch e tutte le attrici hanno anche ricevuto minacce di morte ed oggi sono costretti a vivere sotto scorta. Vi pare giusto tutto ciò? In Marocco, secondo voi, viene tutelata la libertà di manifestare il proprio pensiero?

“Much loved” racconta la storia di 4 ‘lucciole’ marocchine, Randa, Noha Hlima e Soukaina, che per sbarcare il lunario, nella Marrakesh bella, strana e violenta, devono vendere il loro corpo.

Il cineasta franco-marocchino si è ispirato a storie vere per realizzare la sua nuova pellicola, intervistando circa 200 ‘lucciole’ nell’arco di un anno. Ayouch sapeva che il suo film sarebbe stato criticato in Marocco ma ha voluto sfidare tutto e tutti, anche se oggi deve vivere sotto scorta. Il cineasta vuole combattere contro quella ipocrisia dilagante in molte nazioni.

“Quando ho conosciuto tutte queste giovani donne, la cosa che mi ha colpito di più è stata la loro mancanza di amore. Provvedono al sostentamento di intere famiglie eppure hanno sempre la sensazione di non fare mai abbastanza per poter meritare di essere amate. Poiché tutto quello che ricevono in cambio, è un giudizio, una condanna, se va bene disprezzo. ‘Per loro, sono diventata una carta di credito’, mi ha detto una di loro senza apparenti emozioni. Troppo amate da alcuni, non abbastanza amate da altri, in ogni caso mai amate come si deve. Come una maledizione, il denaro che guadagnano è per forza di cose ‘haram’, denaro del peccato, quello che le brucia, le divora dall’interno e dal quale devono separarsi al più presto. Per non soccombere, scelgono la vita. Ridono, ballano, si prendono gioco degli uomini e di se stesse. Quello che sento io è tenerezza e simpatia nei loro confronti. Le trovo straordinarie nella loro libertà, nella loro capacità di mantenere i loro cari e soffrire in silenzio. Sono coraggiose e possiedono la rabbia nel cuore che hanno i combattenti”, ha rivelato Nabil Ayouch.