Richard Gere incanta pubblico del Taormina Film Fest: sorridente e disponibile

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Uno dei più grandi attori del cinema mondiale, Richard Gere, ha entusiasmato i presenti al Taormina Film Fest. Il fascinoso attore riesce a calamitare l’attenzione in qualunque posto, anche in Sicilia. L’attore americano non è stato avaro di sorrisi, mostrandosi molto disponibile e tranquillo. Del resto, è un buddista.

Richard Gere non avrebbe mai immaginato che nella sua vita avrebbe riscosso così tanto successo, ma oggi, dopo aver interpretato i panni di un clochard nel film “Time out of mind”, è cosciente di essere un uomo veramente fortunato. “Abbiamo girato nel centro di New York, ero sempre io, la stessa persona, solo che ero truccato in quel modo e nessuno mi ha riconosciuto. Ho riflettuto su quanto tutto sia profondamente illusorio, su quanto sia giusto non prendere mai niente sul serio, se non quello che viene dalla propria interiorità, da se stessi. Fare quella parte mi ha spinto a pormi domande, mi sono interrogato su dove sia la verità, e mi sono sentito un privilegiato perché recitare mi offre, appunto, questa possibilità di riflettere… Sono grato per aver avuto la fortuna di trascorrere la vita raccontando storie, essendo pagato per farlo”, ha dichiarato Gere che, dopo 57 pellicole, non si è mai montato la testa, riconoscendo di essere una persona privilegiata.

L’attore americano ha risposto a tante domande relative alla sua carriera spettacolare, soffermandosi anche sul momento in cui ha iniziato ad essere conosciuto dal pubblico: “Ho iniziato a recitare a 19 anni e ho fatto a lungo teatro, poi sono stato scelto per ‘I giorni del cielo’ di Terrence Malick, e subito dopo ho interpretato 3 o 4 film di seguito. Dopo un po’ sono rientrato a New York e mi è capitato di notare che, in 3 dei cinema più importanti della città, venivano proiettati i miei film… ho cominciato a essere intervistato dalla stampa internazionale, quando mi sono trovato davanti una giornalista brasiliana ho capito che era diventato famoso”.

Richard arrivò per la prima volta in Italia, precisamente a Roma, per ricevere il David di Donatello per la pellicola diretta da Malick: “E’ stata un’esperienza molto forte, dietro le quinte c’erano tanti attori e attrici, ma io ricordo l’impressione che mi fece trovarmi davanti Giulietta Masina… l’Italia è il mio posto preferito”. Insomma, Gere ama il Belpaese e gli italiani.

Come si sente oggi Richard Gere? “Come uno di 26 anni, poi però mi guardo allo specchio, capisco che ho un’età diversa, ma continuo a sentirmi allo stesso modo. Forse sono cambiato solo perché adesso mi sento più vicino al mio io profondo e spero, con il tempo, di diventare migliore”. Oggi l’attore si conosce meglio e medita spesso anche perché ha abbracciato il buddismo: “Sono molto grato per aver avuto una carriera così incredibile, eppure nulla si avvicina all’eccezionale profondità del mio incontro con il Dalai Lama e alla bellezza delle ore passate a chiacchierare con lui”.

Il problema dei flussi migratori in Italia preoccupa anche il grande attore americano: “So che la Sicilia è l’epicentro del problema dell’immigrazione, qui si riversa gente che fugge da tragedie e conflitti, in cerca di un tetto, soprattutto di una sicurezza…dobbiamo provvedere a queste persone, anche perché, facendolo, garantiamo la nostra. E comunque questa non dovrebbe essere solo una questione italiana, dovrebbero farsene carico anche gli altri Paesi, compresi gli Stati Uniti, e cercare di affrontare la situazione tutti insieme. La prima cosa da fare è andare alle radici, intervenire sulle ragioni che spingono queste persone a venire fin qui”.

Gere non ha detto molto, invece, sull’orrore che ha generato e genera l’Isis; ha ricordato solo che non si assisteva a un dramma del genere dagli episodi lugubri avvenuti in Bosnia. Rivedremo Gere sugli schermi italiani in “Franny”, film diretto da Andrew Renzi in cui veste i panni di un tipo strambo, con barba e capelli molto lunghi. L’attore americano è anche protagonista di “Oppenheimer Strategies”, pellicola diretta da Joseph Cedar. Riguardo a quest’ultima pellicola, Gere ha detto: “Il film parla di un uomo, un ebreo newyorkese che cerca in tutti i modi di entrare a far parte della cerchia dei potenti. Quando un suo amico diventa leader di importanza mondiale, il desiderio aumenta”.

L’intervento di Richard Gere al Taormina Film Fest dimostra che gli attori con la A maiuscola esistono ancora. Richard, nonostante gli anni che passano, ha mantenuto ancora quel fascino che lo ha contraddistinto e che ha mandato in visibilio tantissime donne. Qualche giorno fa, Gere è stato immortalato da alcuni abitanti di Siracusa mentre faceva colazione in un bar del centro storico. Come sempre, l’attore ha lasciato tutti di stucco per la sua riservatezza e tranquillità. Dopo una passeggiata per i vicoli di Ortigia, è poi tornato nel suo albergo.